LETTERATURA Pentamestre 2
LETTERATURA Pentamestre 2
LETTERATURA Pentamestre 2
Rime costituite da una varietà infinita di componimenti, tra cui il sonetto che gli permette di
esprimersi con più libertà. tragedia è altisonanete, solenne, gli permette di rappresentare le
contraddizioni dell’animo umano. sonetto genere metrico preferito.
sonetto da 2 quartine e 2 terzine, versi endecasillabi.
emerge anche dalla sua autobiografia e dalle rime che il 1775 è l’anno della conversione
letteraria, si unica esclusivamente alla letteratura. la sua cultura è molto vasta, molto
classica. legge autori greci, latini e italiani tra cui Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso. Tra questi
il suo modello di riferimento è Petrarca. Simile comportamento del Poeta. Il dissidio interiore
è comune tra i due. Diversamente da Dante che concepoisc ela donna come tramite tra
uomo e dio, Petrarca la vede come ostacolo. E quindi vuole amare Laura, dall’altra parte
vuole ricongiungersi con Dio, e non può se ama la donna dal punto di vista fisico oltre che
spirituale.
Perchè Alfieri vive una contraddizione? si sente stretto in alcune circostanze sociali.
abbiamo parlato di preromanticismo. costretto nella società e non riesce a trovare una sorta
di sollievo. alfieri viaggerà a lungo. la contraddizione del suo anima la recipiamo dalle
poesie. oltre all’animo contradditorio si presenta come modello ideale, come una soeta di
eroe, di modello di comportamento al quale guardare, a cui ambire. nelle rime c’è iul sonetto
“sublime…” in cui si presenta. autodescrizione del poeta, fisica e morale. emerge
sicuramente un animo particolare ma anche una figura di poeta ideale.
ritratto che emerge di alferi: solitario, un po’ ribelle. questa sua volontà di ribellione nei
confronti della società sfocia in questo desiderio di solitudine. sono così può ritrovare se
stesso. in questo c’è un fortissimo richiamo a Petrarca. ma anche a un altro poeta, Dante. A
Dante per la selva. la selva in Dante è luogo del male, allegoria della perdizione umana. qui
invece è luogo ri rifugio, ricercato appositamente. rispetto all’equilibrio formle di petrarca qui
non c’è l’armonia tipica dei sonetti petrarcheschi. la sintassi è spezzata. ciò riflette lo stato
d’animo del poeta, la sua condizione interiore.
pagina 450
brano tratto dall’autobiografia.
biografia divisa in due parti. la prima parte dell’autobiografia è dedicata alla fase che va
dall’infanzia fino al 1790, anno in cui raggiunge una certa maturrità. questa parte è divisa in
4 sezioni, ognuna dedicata a una parte della vita (cuorizia infanzia, adolescenza, giovinezza
e virilità). la virilità è l’ultima e coincide con la maturità. la seconda parte comprende gli
episodi che vanno dal 1790 fino all’anno della morte. racchiudono tutti gli episodi della fase
più matura della sua vita. vuole tratteggiare una soera di eroe ideale. scrive lui stesso la sua
autobiografia e la manipola a suo vantaggio. combatte contro la mediocrità del secolo
seguente. eroe che vuole combattere contro qualcosa pur sapendo che perderà. qeusto
concetto ritorna ed è il concetto del TITANISMO, lo troveremo nelle opere politiche e nelle
tragedie. chi erano i titani nella mitologia greca? dei giganti. zeus li relega nel tartaro. lotta
tra zeus e i titani, e zeus ripristina l’ordine rilegando i titani nel tartato. il titanismo alfieriano
fa riferimento a quello greco. voler lottare contro tutti pur sapendo che la battaglia è persa.
ritorna il suo spirito ribelle. nel passo parla di alcuni viaggi che ha compiuto, in particolare
parla di due luoghi, uno è la svezia l’altro la prussia. il luogo cambia in base agli stati
d’animo. esalta i paesaggi della svezia, e quello della prussia invece rappresenta la sua
ostilità nei confronti nel paese (monarchia di federico II di prussia). sua opposizione nei
confronti della tirannide. i paesaggi della prussia sono aridi e rispechiano la sua ostilità nei
confronti di quel luogo. a un certo punto fa anche riferimento a una zona fertile dovuta alla
presenza di fosse comuni di soldati morti perchè non sono riusciti a ribellarsi al tiranno. la
tirannia limita la libertà dell’uomo. la monarchia diventa tirannide e il tiranno è colui che si
impone sul popolo esercitando un’oppressione per mezzo della paura. per paura, il popolo
non insorge ma accetta passivamente ciò che gli viene imposto.
dice di essersi divertito ad andare in slitta in svezia e la velocità della slitta gli fa correre la
sua fantasia.
ossian chi è? canti di ossian. opera dello scozzese malperson, opera preromantica, raccolta
di sonetti in versi che raccolgono tradizioni celtiche e medievali e introducono un ambiente
incontraminato. alfieri dice che vede questi luoghi e mi ricordo di quei luoghi descritti nei
canti di ossian che leggerò non il lingua originale ma tradotti da melchiorre cesarotti
(intellettuale italiano). uomo libero di esprimersi ma questa ammirzione nei confronti della
natura è accompagnata dall’inquietudine, l’uomo è comunque piccolo. come si chiama
l’essese impotenti nei confronti della natura ma esserne attratti? il SUBLIME. elaborato in
inghilterra.
quindi in questo emerge l’atteggiamento preromantico tipico di alferi.
despota, un tiranno
il tal guisa, in questo modo
tedioso, noioso
orco, l’inferno. riferimento mitologico alla letteratura classica. arrivare lì e i viaggi per arrivarci
sono anche peggio che discendere nell’inferno. orco usato nella letteratura latina, esempio
usato da virgilio, “discendere all’orto”.
cosa accade? in questo terreno c’è il grano, una vegetazione, una coltivazione fitta. la sua
presenza è dovuta alla presenza in quel posto delle fosse comuni. lui desidera l’inghilterra al
posto della prussia. in inghilterra la monarchia è parlamentare, non tirannica tipica della
prussia. la tirannide gli fa detestare sia il paesaggio sai la forma di governo.
“leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare”
si trova nel trattato del principe delle lettere, discute sul rapporto tra potere e intellettuale.
cosa vuol dire? leggere ci aiuta nella nostra costruzione della capacità critica. siamo in grado
di pensare a qualcosa, di pensare in maniera critica. chi ha cultura non sarà mai succube di
qualcosa, mai privo della sua libertà di pensiero. quindi di qui si ritorna alla tematica del
tratto del principe delle lettere in cui discute il rapporto tra potere e intellettuale.
considerndo quello che abbiamo detto sul suo spirito ribelle, come alfieri concepisce il
rapporto tra potere e cultura? la cultura deve essere al servizio del potere oppure no?
pensiano a virgilio che ha composto l’eneide per elogiare la dinastia giulio claudia.
il poeta dovrebbe avere il ruolo di vate? essere una guida?
l’intellettuale è un modello ideale di riferimento, e per questo non può andare a braccetto col
potere perchè questo se gestito male non ci permette di pensare liberamente e criticamente.
è quindi meschina la letteratura al servizio di un monarca. se alfieri contesta virgilio, al
virgilio del princeps, d’altra parte ritiene che la letteratura debba essere scissa dal potere,
che le cose debbano essere separate.
sapere è potere ??? i letterati scrivevano opere che andavano a vantaggio del sovrano.
richiamo a Machiavelli nell’opera di alfieri. ritornano le virtù e le caratteristiche che questo
deve avere. in tutto ciò riflette su cosa sia la tirannide (trattato della tirannide). tirannide p la
presa al potere con le armi, affonda le basi sul terrore. il popolo non è in grado di insorgere,
di ribellarsi. non può il popolo rispondere alla forza della tirannide. spesso è il popolo è
ignorante. è l’intellettuale che invece potrebbe fare la differenza. potrebbero portare
all’insurrezione del popolo. ci sono dei mezzi per eliminarla. l’OZIO LETTERARIO, che non
ha niente di attivo. il letterario non dpovrebbe interessarsi della vita politica, ma dedicarsi
solo a cultura e letteratura. poi il TIRANNOCIDIO, l’uccisione del tiranno. ma non è positivo.
chi lo uccide, potrebbe diventare a sua volta tiranno, prendere le redini del potere. per
ucciderlo è necessario un lavoro di squadra che spesso viene meno.
scrive quindi tutto cio nei due trattati.
per quanto riguarda le basi sulle quali la tirannide si poggia leggiamo il brano a pagina p.
458
primo pezzo: la tirannide si fonda sulla paura esercitata dal tiranno sul popolo e dal popolo
sul tiranno (dell’oppressore e dell’oppresso). perchè il tiranno dovrebbe aver paura del
popolo? perchè qualcuno può portargli via il potere, vive nell’angoscia che questo possa
accadere, quindi inasprisce le sue misure e la sua politica diventa più opprimente.
terzo pezzo: …
trattati politici…
letteratura 13/03/2024
Alfieri - fine
TRAGEDIE
quali erano quelle scritte da alfieri?
dobbiamo dire perchè alfieri era più propenso a scrivere tragedie al posto della commedia o
il melodramma
pk innanzitutto la tragedia è teatrale e più solenne, aulico
anche il pubblico al quale è rivolta è sofisticato, pubblico al quale si vuole rivolgere alfieri
le sue tragedie non rappresentate al teatro ma nei salotti degli aristocratici, quindi
privatamente
pk presuppongono un pubblico sofisticato, acculturato
fugge da commedi a e melogramma pk destinati a un pubblico più basso
la tragedia gli permette di proporre sulla scena le contraddizioni del suo animo
è stato ribelle, indonito. mai soddisfatto, mai appagato. sempre inqueito. queste
contraddizioni sono evidenti nei personaggi delle tragedie
conflitto che può esswre realtivo all’esterno o all’iunterno
spesso i personnaggi ripropogono la contrapposizione tr aeroe e tiranno
tirannide, titanismo. cos’era il titanismo? argomento fondamentale per il preromanticisco.
titanismo lotto dei titani contro tutti e tutti pur sapendo he si andraà in contro alla sconfitta
conflitto tra eroe e tiranno, che ritroviamo spesso belle sue opere
questo conflitto è anche interno e quindi i personaggi sono in lotta con loro stessi per
qualche motivo particolare
ad esempio mirra che è l’unica che studiamo è una donna che si macchia di un peccato che
è quello dell’incesto
è innamorata di suo padre e non può rivelare i suoi sentimwnti
quindi il suo animo è turbato, è inquieto. vorrebbe dire la verità ma non può
gli episodi sono tratti dall’antologia, non c’è niente di vero ovviamente
quindi le tragedie sono molto particolari
i critici accettano ma con poco entusiamo, accusate di essere ripetitive e schematiche
rigide
alfieri ripropone la tragrdia classica, quindi tutte le regole della classica vengono rispettate, e
questi canoni erano stati canonizzati da aristotele
egli riflette sulla nascita della tragedia greca e sulle sue parti
riteie che queste rispettino unità di azione, tempo e spazio
questre tre sono dette UNITA ARISTOTELICHE
pk teorizzate da aristotele
che cosa significa? la tragedia doveva riproporre un unica azione, una trama semplice,
lineare, senza intreccio elabtorato e dove si dese improtanza a un solo episodio
fondamentale
unita di tempo prevede che tutto si svolga in una sola giornatra o comun que in poche ore
unità di spazio implica che l’azuone si svolga in un unico luogo, che non ci siano
spostamenti di ambienti
alfieri riflette anche n alcuni suoi scritti sulle fasi di composizioni di una tragedia
prima fase è quella della ideazione, quindi trovare l’idea e scrivere un primo schema con
identificazione dei personaggi, divisione in scene ed atti
una sorta di schema, di prima bozza
alfieri lo rielabora
l’argomento è scandaloso per il pubblico dell’epoca, non isp uo proporre alp pubblico per
come l’hanfatto ovidio
quindi cerca un metodo più delicato
ci sono differenze risptto all’originale
dopo alfieri, vediamo foscolo. abbastanza simili. anche foscolo è stato ribelle, inseguito dalla
polizia svizzera. tante relazioni amorose. preromantico. ma in alcune opere neoclassico.
foscolo sia per preromanticismo che per neoclassicismo.
neoclassico per l’aspetto formale. opere in prosa e poemi caratterizzati da equilibrio e
armonia. richiami ad opere classiche, come omero, virgilio, dante, tasso, ariosto.
neoclassico anche nel concepire la poesia come mondo di bellezza nel quale rifugiarsi, per
evadere dalla miseria del presente. secolo vile e meschino, stesso pensiero di alfieri a
riguardo.
preromantico nei contenuti. preromantico quando propone il suicidio come modo per liberare
l’interiorità e vincere sulle concezioni sociali. quando rifltte interiorità del poeta e
contraddizioni proprie nel paesaggio, ostile come il suo animo.
traduce classici.
opere da prosa aulica a poesia riflessiva, poi SEPOLCRI. carme sotto forma di epistole
poetica. tema della MEMORIA che emola gli eroi.
fronte solcata,
capelli rossi
aspetto ardito, coraggioso, virile
labbra carnose, accese di un bel colore
capo chino
collo bello
petto largo
membra giuste, corpo proporzionato
semplice vestito elegante
ratti → veloci. veloci passi, pensieri
sobrio umano, prodigo → generoso e schietto
mondo vile
JACOPO ORTIS
chi è jacopo ortis? romanzo epistolare quindi tante lettere ch costituiscono un romanzo.
inviate jacopo ortis, giovane il quale dopo la firma del trattato di compoformio 17 ottobre del
1897 , jacopo alter ego di foscolo, per fuggire dalla polizia austrica si rifugia sui colli uganei.
qui frequenta una famiglia, il padre è il signor T.
T seguito da asterischi, come faceva manzoni
incontra questa famiglia, il signor t ha una bambina, isabella, e una giovane donna, teresa,
la quale è promessa sposa a un uomo, Odoardo.
jacopo e teresa si innamorano. non rivelano i loro sentimenti fin quando un giorn odi maggio
si scambiano un bacio. teresa sa di amarlo ma sa di essere promessa sposa a odorardo.
gravi ristrettezza economiche, rinuncia alla sua felicita per sposare odoardo.
jacopo ne esce distrutto e scelgie di andar via.
in tutto cio la narrazione va avanti, racconta gli episodi della sua vita a LORENZO
ALBERANi, un uso amico. gli racconta la storia e a un certop unto va via dai colli uganei e
viaggia. firenze, dove visita santa croce con le tombe di michelangelo, galilei, alfieri, …
arriva a milano dove conosce giuseppe parini. jacopo viene a sapere che si è sposata, torna
sui coll x salutarla, e medita il suicido. si ougnala uccidendosi.
pk alter ego di foscolo? fuggono entrambi sui colli uganei dopo campoformio. gli stava alle
calcagna la polizia austriaca, sempr perseguitato per le sue idee. viaggia proprio come
foscolo. foscolo non medita la morte, ma è tipico del preromanticismo.
forma di titanismo, visto in alfieri. lottare contro tutto e tutti e alla fine si perde.
pk jacopo ortis? c’è un motivo. jacopo è la traduzione del nome jaquens, e jean jaques
rosseau è prediletto dal poeta. c’era uno studente poi che si è suicidato, e il suo cognome è
ortis.
devastato dall’amore. prima via di fuga, poi causa della sua morte. anche i nquesto analogie
e differenze.
si dice che non l’abbia mai letta e che sia quindi un caso.
riferimenti anche ai richiami biblici. riproone l’immagine di cristo. si suicida divenerdi santo.
jacopo si pugnala come cristo viene colpito dalle lance nel costato. richiami a vangeli, ai testi
sacri. il sacriificio compiuto da jacopo è quello di cristo. jacopo vuole salvare il secolo
presente col suicidio come gesu vuole salvare l’umanita con la morte.
vuole ispirare il popolo a uccidersi.
consolazio: morira non in terra straniera ma nella sua e non per mano degli austriaci .seppur
lontano da venezia e dalla sua famiglia. ritorna il tema dell’esilio e dell’ILLACRIMATA
SEPOLTURA. foscolo morria in inghilterra, si autoesilia per non tornare a venezia
zefiro, vento
quando ipotizza che teresa non ci sia, il luogo diventa LOCUS HORRIDUS. terribile
le odi sono quelle due dedicate alle amiche, una che cade, l’altra risanata
primo sonetto è alla sera. molto celebre. foscolo invoca l’arrivo della cena pk la sera che
porta pace e serenità mette a tacere gli affani della giornata, paragonata all’arrivo della
morte
compare come sempre il tema della nsotralgia, dell’esilio. richiamo alla madre patria
(zacinto, isola dove è n ata) la madre greca, padre veneziana
stile neoclassico
recuperata una aprte del mitop
ulisse e il suo viaggio
parallelismo tra esilio di foscolo e viaggio di ulisse
riabbraccia la sua patria, foscolo no
sepoltura illacrimata, verrà sepolto in una terra non sua quindi nessuno può ndarlo a
piangere
cepoltura senza lacrime
parafrasi
non teccherò mai più le sponde dove il mio corpo da bambino giacque
passato remoto di giacere. fa riferimento a “stare”, in riferimento ai defunti. in questo caso,
allo stare fisso immobile in una culla. parliamo di un bambino pciccolo
rese quelle isole fertili col sorriso. riferimento alla mitorligia, venere nata dalla spuma del
mare
dove non tacque le tue limpide nuvole e foglie
verso di colu che tanto le acque fatali
uggiosa itaca
inclito verso. verso glorioso. foscolo dice che queste acque e queste terre furono cantate
dallo stesso che canto dell’esislio di ulisse ma che riusci a tornare in patria
questo è un giro di parlo per indicare omero, PERIFRASI
metonimia materiale, sostituxione per rapporto di qualità. sineddoche per quantità, una parte
per il tutto
la madre puo solo parlare del figlio in esilio alle ceneri del figlio morto
top allegria !!!
foscolo può solo tendere le mani verso la tomba del fratlello da lontano
saluyarla d lontano
percepisco il destino avverso e percepisco gli affanni della tua vita, motivo di turbamento
foscolo parla della mrote
unica cosa che può porre finee alle angosce della vita
PORTO metafora. luogo sicuro. per quiete si intende la morte
questo di tanta speranza resta. SPEME latinismo, idem CURE al vv 10 (fame, angoscia,
preoccupazione). SPEME significa speranza.
numero 3. nelle quartine, i verbi sono tutti al prsente indicativo e sottolieano azioni che
indocano movimento convergente verso l’io lirico, mentre nelle ternize il moviemnto è
centrifugoo. nelle quartine l’andamento è disteso, nelle terzine è cadenzato dagli
enjambements, è spezzato.
numero 4.
DEI SEPOLCRI
è un carme, lunga poesia di 295 versi endecasillabi sciolti. versi di 11 sillabe ma privi di uno
schema di rime preciso. il carme ha la forma di una epistola poetica, una lettera scritta in
versi ed indirizzata all’amico. il modello di riferimento è la poesia cimeritoriale diffusasi in
inghilterra e caratteristica del preromanticismo. c’era stata un’occasione nella quale avevano
discusso sulla funzione della tomba foscolo è materialista, crede in una visione
meccanicistica della realtà, quindi nulla eterno dopo la morte. anche la tomba quindi non ha
funzione. pindemonio invece ha una visione più religioso. foscolo aveva ricoperto una
posizione rigida supportando l’inutilità delle tombe. nel 1806 poi viene sottoscritto l’editto di
saint claude. dalla francia esteso in italia. prevedeva che per condizioni igienico sanitarie, le
tombe non potessero trovarsi nelle città ma al di fuori, e le tombe dovevano essere tutte
uguali per evitare distinzioni tra classi sociali. ciò permette a foscolo di rivedere le sue teorie.
in una lettere scrive che ha iniziato a comporre un carme in cui rivede quelle posizioni
sostenute all’inizio della discussione con empolito. le tombe dei grandi uomini possono
ispirare le azioni degli uomini presenti e futuri, e magari permettere a questi di risollevare
l’italia.
prima sequenza. per il defunto non ha importanza essere sepolti in una tomba su cui le
persone andranno a piangere, inoltre la natura è un meccanismo di continua trasformazione
e nessuna cosa umana può sfuggire alla distruzione e all’annullamento. tuttavia la tomba
porta con se una piacevole illusione, in quanto permette un legame tra i vivi e i morti: il vivo
sente vicino a sè un amico scomparso e il defunto non sparisce del tutto perchè continua a
generare lacrime e ricordi in chi vive ancora. perchè questo avvenga è necessario che vi sia
una tomba e che questa conservi il nome.
L’Editto di Saint-Cloud giunto dalla Francia si impone che le tombe siano lontane dalla città e
che siano anonime. Giacere in una tomba anonima è il destino di Parini, alle cui spoglie
Milano non ha dedicato nè l’ombra di un albero, nè una tomba, nè un’iscrizione. in effetti il
corpo di Parini fu sepolto nel cimitero di Porta Comasina, dove venivano portati anche i resti
degli uomini che subivano la pena di morte, così Foscolo immagina il poeta sepolto in una
fossa comune vicino a un ladro giustiziato.
seconda sequenza. Foscolo ripercorre la storia dei culti funebri. da quando è nata la civiltà,
gli uomini hanno sempre sepolto i propri defunti e le tombe sono sempre state importanti,
seppure in forme diverse. ad esempio nel Medioevo i corpi venivano seppellitti nelle chiese,
il loro odore contaminava l’aria e la morte era percepita con angoscia. invece nella Grecia
antica le sepolture avvenivano in luoghi aperti e si coltivava l’illusione di un legame tra i vivi
e i morti, esattamente come nei cimiteri inglesi del tempo di Foscolo.
terza sequenza. le tombe degli uomini grandi spingono gli animi forti a compiere azioni
nobili. Foscolo, quando vide nella chiesa di santa croce le tombe di Machiavelli,
Michelangelo e Galileo, dichiarò Firenze fortunata perchè ospita le tombe di grandi italiani.
forse queste sono le ultime glorie che restano alla città, dopo che gli invasori stranieri hanno
portato via tutto, eccetto il ricordo di un passato glorioso. se vi saranno uomini coraggiosi,
desiderosi di riscattare l’Italia e di compiere azioni virtuose, verranno a ispirarsi proprio sulle
tombe di questi grandi, esattamente come faceva Alfieri, che dopo aver vagato tanto, solo
nella chiesa di Santa Croce trovava pace e riusciva a nutrire nuove speranze. anche egli ora
è sepolto qui.
quarta sezione. solo la poesia supera la distruzione alla quale nessun oggetto sopravvive,
neanche le tombe. mentre queste ultime subiscono l’azione logorante del tempo, la poesia
sopravvive in eterno. ad esempio la poesia di omero onorerà sempre i personaggi del mito.
come ettore, vinto ma virtuoso e quindi degno di essere celebrato.
tomba illusione. esiste il rapporto tra morto e vivo. limitar di dite, inferno.
foscolo ritiene firenze beata per tantissimi motivi, aria piena di vita, acqua che sgorga
vittorio alfieri
numi → divinità
vagare senza meta → errava
alfieri in santa croce
- neoclassicismo 283 → 285 + appunti che ha dettato
- preromanticismo 422 → 423 , 426 Canti di Ossian , 429 Il Sublime , 430 → 431
Sturm und Drang
- alfieri da classroom vita + opere (6 titoli)
- autobiografia 449 → 453 con brano incluso
- opere politiche 455 → 461
- rime 465 → 466
- poesie p467, p470, 474 → 477, 490, 492 (da 492 a 496 NO, solo le cose in generale
NON il brano)