(D&D 1e - ITA) - (Avventura) - La Maledizione Del Dio Rosso

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Paolo Di Pierdomenico

LA MALEDIZIONE DEL DIO ROSSO


Avventura per Dungeons and Dragons adatta a 3-6 personaggi di livello 4-7

* * ** * *
"Hear the drums... they come from the sea
Bring the tribal spirit on me
Cause my pride and my roots I believe
No, this tribe you can't take it from me"
Tribe, Soul Fly
* * ** * *

SOMMARIO
PRESENTAZIONE DELLO SCENARIO
0.1
Note Preliminari
0.1.1
Regole ed Ambientazione
0.1.2
Consigli per il Master
0.1.3
Convenzioni
0.2
Riassunto della Trama
0.2.1
Antefatto
0.2.2
Il Piano dell'Alchimista
0.2.3
Tragici Sviluppi
0.2.4
Un Dio Vendicativo
Atto 1 INTRODUZIONE ALL'AVVENTURA
1.1
L'Incarico
1.1.1
In Cerca di un Ingaggio
1.1.2
La Missione
1.1.3
Compenso
1.1.4
Informazioni circa l'Isola
1.1.5
Informazioni circa gli Abitanti
1.2
Il Viaggio
1.2.1
Partenza
1.2.2
Parlare con Dimitri
1.2.3
A Destinazione
Atto 2 L'ISOLA SELVAGGIA
2.1
La Guida
2.1.1
Uno Strano Ragazzo
2.1.2
Un Incontro Imprevisto
2.2
Il Villaggio di Urao
2.2.1
Descrizione della Trib
2.2.2
Le Armi
2.2.3
Arrivo al Villaggio
2.3
Indagini ed Informazioni
2.3.1
Il Racconto di Taro
2.3.2
Il Racconto di Alfea
2.3.3
Informazioni Semplici
2.3.4
Informazioni Difficili
Atto 3 EVENTI AL VILLAGGIO
3.1
La Cerimonia
3.1.1
Un Invito Forzato
3.1.2
Rito Propiziatorio
3.2
Una Nuova Scomparsa
3.2.1
Una Sfida Amichevole
3.2.2
Spedizione di Ricerca
3.2.3
Una Morte Misteriosa
3.2.4
Prime Mosse dell'Alchimista
3.3
Accusati
3.3.1
Interrogatorio
3.3.2
Il Discorso dello Stregone
3.3.3
Lenta Agonia
3.3.4
Attacco Notturno
3.3.5
In Caso di Fuga
3.3.6
Intrighi nella Notte

Atto 4 MISTERI E LEGGENDE


4.1
Nuovi Sviluppi
4.1.1
Altra Anima Rubata
4.1.2
La Leggenda dell'Eroe
4.1.3
Nuovi Indizi
4.2
Il Tempio Sotterraneo
4.2.1
Recarsi alla Radura
4.2.2
Al Centro della Radura
4.2.3
La Sala delle Erbe
4.2.4
La Sala dell'Eroe
4.2.5
La Sala della Formica
4.3
La Capanna Degli Stregoni
4.3.1
Andare alla Capanna
4.3.2
Il Teschio
4.3.3
Lo Stregone Anziano
4.4
Conclusione delle Indagini
4.4.1
Elementi Risolutivi
4.4.2
Accusare Eolf
4.4.3
Accusare Alfea
4.4.4
Accusare Oglo-Abu-Taro
4.4.5
Accusare Tebledtul
4.4.6
Accusare il Dio Rosso
4.4.7
Nuovamente nei Guai
Atto 5 LA VENDETTA FINALE
5.1
Il Ritorno di Kelmae
5.1.1
Ultime Mosse dell'Alchimista
5.1.2
Una Spettacolare Ricomparsa
5.1.3
Vendetta
5.2
Salvare l'Anima
5.2.1
Un Tragico Risveglio
5.2.2
Il Racconto di Eolf
5.2.3 L'Albero dal Nome Segreto
5.2.4 Forgiati nell'Anima
5.3
Il Confronto col Dio
5.3.1
Strategie d'Azione
5.3.2
La Fine di Tebledtul
5.3.3
Combattimento Finale
5.3.4
Poteri delle Pietre della Dea
5.3.5
Esito dello Scontro
5.4
Ultime Decisioni
5.4.1
Un Migliore Risveglio
5.4.2
Il Libro di Kelmae
5.4.3
Come Ringraziamento
5.4.4
Ritorno a Casa
5.5
Possibili Avventure Future
5.5.1
Fuga dalla Sfera del Dio
5.5.2
Una Formula Pericolosa
5.5.3
La Vendetta degli Adepti
CONSIDERAZIONI FINALI
Fonti d'Ispirazione
Ringraziamenti
Appendice: PIANTE

* * ** * *
PRESENTAZIONE DELLO SCENARIO
***
0.1 NOTE PRELIMINARI
0.1.1
Regole ed Ambientazione
Quest'avventura fantasy di tipo investigativo-avventuroso e si svolge in un villaggio situato all'interno di un'isola
selvaggia. E' pensata per un gruppo di 3-6 giocatori di livello 4-7 per D&D, collocata nel mondo di Mystara
(Granducato di Karameikos, vedi ATL1) intorno all'anno 1000 DI. E' consigliato introdurre le regole opzionali di
Abilit Generali (vedi ancora ATL1), Maestria nell'uso delle Armi (Weapon Mastery) e Combattimento Non Letale
(Non-lethal Combat) spiegate nei vari regolamenti.
Tuttavia, possibile adattare il tutto per altre ambientazioni con molta facilit (basta cambiare luoghi e nomi di persone
nell'introduzione), e volendo anche per altri sistemi di gioco medievale-fantastici lasciando in ogni caso la trama
pressoch invariata.
0.1.2 Consigli per il Master
L'avventura presentata in modo lineare, al fine di essere facilmente comprensibile ed accessibile anche per Master e
Giocatori meno esperti. Svolgere indagini nell'isola piuttosto difficile, e Giocatori inesperti nel gioco di ruolo devono
in qualche modo essere "guidati" dal Master o possono fare una brutta e ingloriosa fine. In questi casi il consiglio di
fornire le informazioni chiave ai Pg al momento giusto, in modo da tenere l'avventura all'interno delle possibilit
previste senza peraltro limitare troppo le scelte dei giocatori.
Per gruppi pi esperti invece, il consiglio quello di "de-linearizzare" la trama, lasciando ai Pg la massima libert
d'azione in ogni circostanza, e giocando gli eventi descritti nello scenario non secondo un ordine prestabilito ma in
funzione delle loro mosse. In quest'ultimo caso il Master deve saper gestire ogni possibilit con coerenza, quindi
indispensabile una buona capacit d'improvvisazione.
In ogni modo, lo scenario prevede che l'avventura possa essere portata a termine con successo anche senza svelare tutti
i misteri della trama. La cosa fondamentale, per la buona riuscita del gioco, ricreare l'atmosfera che regna nel
villaggio: al Master il compito di farne risaltare al meglio le peculiarit, attraverso descrizioni suggestive e una buona
caratterizzazione dei Personaggi Non Giocatori.
0.1.3
Convenzioni
Nelle statistiche dei mostri e dei PNG vengono riportate tra parentesi quadre i valori di TACH0 e Danni riferiti alle
armi da lancio e da tiro. Tutte le modifiche sono state gi calcolate nella CA, nei Tiri per colpire e nei Danni.
Eccezione: non sono stati inclusi i bonus al TACH0 e alla CA dovuti alle abilit nelle armi.
L'Allineamento indicato di tipo "Advanced", ovvero composto da allineamento politico e morale. Se il Master non
utilizza questa variante, consideri solo l'allineamento morale, traducendo "Buono" in "Legale", e "Malvagio" in
"Caotico"; in questo modo otterr l'allineamento come in D&D puro.
Si noti che nel testo usato impropriamente il termine "Stregone" riferito ai chierici dell'isola, mentre solitamente sta
ad indicare un particolare tipo di mago. Un termine pi appropriato sarebbe stato "Sciamano"; si utilizzi quest'ultimo
per evitare confusione, oppure si considerino le due parole come sinonimi in questo contesto.
***
0.2 RIASSUNTO DELLA TRAMA
0.2.1
Antefatto
Un anno fa Lord Bergitov, un nobile di Specularum aveva mandato Kelmae, un alchimista al suo servizio, nella
selvaggia isola di Bedemmua dove cresceva una rarissima erba dagli strani poteri, chiamata Tybilla. Il suo compito era
quello di studiarne le propriet e ricavarne in segreto una potente pozione d'Invulnerabilit.
L'isola abitata per da popoli tribali, divisi in villaggi spesso in lotta tra loro, con strane usanze e terribili religioni.
Kelmae e sua sorella Alfea che gli faceva da assistente si stabilirono presso il villaggio di Urao. Qui si scontrarono
subito con la cultura del luogo: infatti, la Tybilla cresceva solo nella radura sacra dedicata al Dio Rosso, una divinit
dall'aspetto terrificante di una grande formica, e per raccoglierla l'alchimista dovette camminare sul suolo inviolabile.
Qui scopr anche un tempio segreto e sotterraneo dedicato alla divinit, dove apprese la reale natura dell'erba: chi la
ingeriva era invasato da spiriti maligni che gli "rubavano" l'anima, causandone la pi atroce delle morti. Tutta la trib di
Urao grid allora al sacrilegio, e l'alchimista entr in conflitto con Tebledtul, lo stregone del luogo, che maledisse lui e
sua sorella, indicandoli come portatori di sventura.
Col passare del tempo lo studioso riusc in qualche modo a convivere abbastanza pacificamente con la gente del
villaggio; si fece mandare il materiale necessario ed allest un laboratorio nel quale svolgere i suoi esperimenti sull'erba.
Ne dedusse che l'unico modo per esaltarne le propriet senza danno era quello di eliminare la sgradevole e letale
maledizione insita nella pianta, attraverso complicati processi alchemici.

0.2.2
Il Piano dell'Alchimista
Nel giro di un anno giunse alla realizzazione di una pozione d'Invulnerabilit Illimitata, ma questa andava sperimentata
sull'uomo per provarne l'efficacia. La sperimentazione poteva avere effetti mortali, quindi l'alchimista non riteneva
prudente attuarla su se stesso. Per questo aveva elaborato un piano malefico: fingere la sua scomparsa per agire
indisturbato (con l'ausilio della magia e d'un mantello d'invisibilit), mischiando il filtro sperimentale al cibo degli
indigeni per verificarne ed eventualmente modificarne gli effetti. Kelmae si mise quindi all'opera senza rivelare a
nessuno il suo piano, nemmeno a sua sorella Alfea.
La gente del villaggio, primo tra tutti lo stregone, pensava che la misteriosa sparizione fosse opera del Dio Rosso, che
voleva vendicarsi del sacrilego oltraggio alle tradizioni perpetrato da Kelmae un anno prima.
0.2.3
Tragici Sviluppi
La notizia dell'improvvisa scomparsa giunge ben presto alle orecchie di Lord Bergitov, che assolda un gruppo di
avventurieri (guarda caso proprio i Pg) per scoprire cosa successo. I Pg quindi vengono mandati sull'isola con
l'incarico di indagare e di recuperare gli appunti ed il materiale raccolto dall'alchimista.
Quando i Pg arrivano al villaggio, iniziano le strane morti, dovute, secondo Tebledtul, ad una sorta di "furto
dell'anima"; infatti, Kelmae sta cominciando la sperimentazione, e la sua pozione rivela di aver conservato le
caratteristiche malefiche della Tybilla. Mentre gli indigeni penseranno ad un'imminente vendetta del Dio Rosso, e i Pg
dovranno vedersela con quelle che probabilmente a loro giudizio sono solo "primitive superstizioni" degli autoctoni,
l'alchimista cercher di incastrare gli avventurieri facendoli credere colpevoli delle sventure che si stanno abbattendo
sulla trib.
La sua intenzione quella di continuare la sperimentazione per migliorare la sua pozione. Egli si sente, infatti, molto
vicino alla formula finale. Una volta raggiunta questa, bere il filtro d'Invulnerabilit, tornare nel continente e divenire il
mago pi potente (ed il pi longevo) del mondo conosciuto.
0.2.4
Un Dio Vendicativo
Tuttavia l'alchimista non ha fatto i conti col terribile e vendicativo Dio Rosso. Ben lungi dall'essere solo una
"superstizione", questi sta cercando un mezzo per giungere sul Primo Piano d'esistenza, per punire la popolazione del
villaggio (per antichi motivi) e ricondurre le anime degli indigeni in schiavit nella sua sfera dimensionale.
Infatti, quando Kelmae entr nel tempio segreto sotto la radura sacra, il Dio formica cominci ad influenzarne la mente
e le azioni, ad indurlo al male e ad aspirazioni malsanamente egocentriche senza che egli se ne rendesse conto; lo guid
nell'inconscia realizzazione di una pozione micidiale (altro che invulnerabilit!), che avrebbe permesso al Dio di
occupare il corpo dell'uomo che l'avrebbe bevuta e di trasformarlo nel suo mostruoso Avatar nel Primo Piano. In questo
modo avrebbe potuto divorare le anime degli indigeni ed intrappolarle eternamente al suo servizio, come un tempo lo
erano state le anime dei loro antenati, compiendo cos la sua terribile vendetta finale su quel popolo.
Le anime stesse dei Pg si troveranno quindi in grave pericolo, e sar per loro indispensabile affrontare l'Avatar del Dio
Rosso per salvarsi (altro che recuperare appunti!). Per fortuna avranno dalla loro parte la dimenticata Dea Verde,
naturale antagonista del Dio Rosso, ad aiutarli...
A tutta la vicenda fanno sfondo antiche leggende, strane congiunzioni astrali, lotte tra villaggi vicini, antichi rancori ed
amicizie tra i Png, cerimonie sanguinose ed eroiche anime venute dal passato, come sar spiegato di volta in volta
all'interno dello scenario.
* * ** * *
Atto 1 INTRODUZIONE ALL'AVVENTURA
Nota: questo primo atto semplicemente un esempio di come introdurre i personaggi all'avventura, non parte
integrante della stessa. Serve a far acquisire passivamente ai Pg alcune informazioni iniziali, e non dovrebbe portare via
molto tempo. Cercate dunque di proiettare al pi presto i Giocatori nel vivo dell'avventura senza dilungarvi troppo. Il
Master pu modificare o sostituire questo capitolo agevolmente secondo i suoi gusti e le sue esigenze.
***
1.1 L'INCARICO
1.1.1
In Cerca di un Ingaggio
I Pg si trovano a Specularum, capitale del Granducato di Karameikos, in cerca di un ingaggio. Tra varie e noiose
alternative, si presenta loro la possibilit di lavorare per conto di Lord Bergitov, un giovane nobile Traldariano che sta
accumulando notevoli ricchezze grazie ad un'efficiente politica mercantile con le Cinque Contee ed il Regno di Ierendi,
attraverso scambi commerciali per via marittima. Bergitov sta cercando avventurieri esperti ed audaci da assoldare, per
un lavoro ben pagato.
I Pg dunque si presentano presso la sua villa situata nel ricco quartiere di Bricktop. Qui vengono "esaminati" dal Lord e
da Elmer, il capo della sua guardia personale. Elmer un guerriero esperto, sui 38 anni, dalla facciata severa ma
dall'animo cordiale; veste sempre interamente di nero, abiti comodi ma eleganti, ed ha un bellissimo spadone dall'elsa
intarsiata appeso al fianco.

Elmer giudica positivamente il gruppo, ritenendolo sufficientemente esperto per il compito da svolgere. Spiega quindi
ai Pg in cosa consiste l'incarico.
1.1.2
La Missione
Circa un anno fa Lord Bergitov mand Kelmae, un alchimista al suo servizio, sull'isola di Bedemmua, per studiare
un'erba particolare che si trova solo in quel posto, al fine di ottenere un'eccezionale pozione (Elmer dir di non sapere
quali siano le propriet dell'erba, n quelle della pozione).
Nessuno dei Pg ha un'idea precisa di cosa sia l'isola di Bedemmua, anche se alcuni di loro (a discrezione del Master)
l'hanno sicuramente sentita nominare.
Si tratta di un'isola a Sud dell'arcipelago di Ierendi, ad una distanza di circa 720 km da Specularum e quindi lontana
dalle usuali rotte commerciali; comparsa sulle carte nautiche solo circa 60 anni fa, ed chiamata anche Isola
Selvaggia. Quest'isola abitata da alti indigeni dalla pelle scura come la notte, che vivono in societ primitive
organizzate in villaggi. La natura selvaggia ed incontaminata, il clima caldo ed umido; la fauna delle foreste che la
ricoprono esotica e pericolosa. A capo di tutti i villaggi, che in ogni caso sono indipendenti l'uno dall'altro, c' una sorta
di Re o Grande Capo, conosciuto come Gam Gorouk.
Lord Bergitov ha ottenuto un accordo con questo Re dell'isola: in cambio di un certo numero di navi (che gli indigeni
non sanno costruire da soli), avrebbe garantito una specie di "immunit" alle persone fidate che il Lord intendeva
mandre sull'isola. Normalmente, infatti, uno straniero sarebbe di certo fatto a pezzi se entrasse nel territorio degli
indigeni.
Quindi un anno fa Kelmae ed Alfea, protetti dall'immunit di Gam Gorouk si stabilirono presso il villaggio di Urao,
dove allestirono un appropriato laboratorio alchemico per le loro ricerche.
Il problema che, qualche giorno fa, giunta la notizia dell'improvvisa scomparsa di Kelmae, che sembra essere morto.
I Pg sono quindi incaricati di andare al villaggio di Urao per recuperare tutto quello che possono (libri, appunti,
eventuali sostanze) riguardo agli studi dell'alchimista. In questo modo il frutto del suo lavoro non andrebbe perduto, e
qualcun altro potrebbe continuarlo da dove era stato interrotto. In secondo luogo, il Lord sarebbe curioso di sapere cosa
sia successo a Kelmae, se sia morto e per quale motivo.
1.1.3
Compenso
Se la missione sar coronata dal successo, cio riporteranno al Lord gli studi alchimistici, il premio per gli avventurieri
sar di 1500 MO a testa. In caso di fallimento ci saranno comunque 400 MO per ciascun Pg. Viaggio e altre spese sono
a carico del Lord; la partenza per l'isola fissata per l'indomani pomeriggio. Ai Pg viene garantita un'immunit simile a
quella dell'alchimista in modo che vengano accolti amichevolmente dagli indigeni.
Compensi e condizioni dell'ingaggio non sono discutibili, tuttavia la paga sostanziosa quindi i Pg dovrebbero
accettare.
Elmer d appuntamento agli avventurieri per l'indomani alle due presso la Baia Specchio.
1.1.4
Informazioni circa l'Isola
I Pg a questo punto possono informarsi ulteriormente circa l'isola di Bedemmua e i suoi abitanti, chiedendo precisazioni
ad Elmer oppure a qualche esperto navigatore, o ancora raccogliendo voci ed opinioni al riguardo presso qualche
taverna nella zona del porto.
Circa un secolo fa, Athon Tensifer, noto esploratore nonch bucaniere delle isole Minrothad, scopr l'isola durante uno
dei suoi viaggi. L'isola di Bedemmua pur essendo fuori delle rotte usuali, piuttosto estesa; perci un fatto strano che
non fosse conosciuta in precedenza. Basta pensare che le antiche carte nautiche degli esperti esploratori del Sud erano
abbastanza dettagliate da indicare con notevole precisione la posizione di isolotti poco pi grandi di uno scoglio, alcuni
anche su rotte meno seguite; tuttavia mai una traccia dell'Isola Selvaggia.
1.1.5
Informazioni circa gli Abitanti
Riguardo agli abitanti, hanno la pelle nera e sono perlopi guerrieri o cacciatori. Vivono in villaggi fatti di capanne di
legno e frasche. Ogni villaggio ha un'economia autosufficiente basata sulla caccia e la raccolta. Non conoscono
l'agricoltura, n alcun tipo di metallo, n la matematica o la scrittura. Molti di loro parlano un po' il Comune, appreso
da dei preti Thyatiani che circa 50 anni fa tentarono senza successo di colonizzare l'isola.
Gli autoctoni adorano strane divinit di cui si sa ben poco, e compiono oscuri a volte sanguinari riti primitivi.
Altre informazioni pi particolareggiate non sar facile trovarle, ma se i Pg si danno da fare possono riuscire ad
acquistare (per 30 MO, 20% di trovarle chiedendo in giro) oppure semplicemente consultare alcune mappe dell'isola
(Mappa 1 e/o Mappa 2, allegate).
***
1.2 IL VIAGGIO
1.2.1
Partenza
L'indomani, all'ora stabilita, i Pg si recano al porto presso la Baia Specchio dove trovano Elmer ad attenderli; questi
presenta loro Dimitri Siomberg, capitano della nave sulla quale stanno per imbarcarsi.

Si tratta di un mercantile piuttosto leggero e veloce, che appartiene alla piccola flotta commerciale del Lord; la grande
vela dell'albero maestro porta, infatti, l'azzurra effigie della Sirena col Tridente, che contraddistingue la casata
Bergitov. Il nome della nave appunto "Settima Sirena".
SETTIMA SIRENA
Nave a Vela Piccola per uso Commerciale
Dotazione: n 1 albero; n 1 ponte; n 1 catapulta leggera
Dimensioni: lunghezza: 28 m; traversa: 9 m; pescaggio: 3 m
A bordo: 10 marinai (Pg esclusi); 4 guerrieri (liv. 2); 1 capitano (Dimitri Siomberg)
Capacit: 110.000 monete pi l'equipaggio
Velocit: 135 km/giorno; 45 m/round
Punti Scafo: 86; Classe dell'Armatura: 8
DIMITRI SIOMBERG - Ladro di liv. 4;
CA 5; PF 15; NA 1; THAC0 18 [17];
Protezioni: armatura di cuoio; Armi: spada corta, balestra; Danni: 1d6+1 [1d6];
For 13, Int 12, Sag 9, Cos 13, Des 16, Car 16
Abilit: navigare, leadership, contrattare, cartografia;
Tesori: anello con perle (40 mo), orecchini d'oro (90 mo);
Allineamento: Neutrale puro.
10 MARINAI DELLA 7ma SIRENA - uomini comuni;
CA 8; PF 5; NA 1; THAC0 18 [18];
Protezioni: nessuna; Armi: pugnale; Danni: 1d4+1 [1d4];
For 14, Int 9, Sag 11, Cos 15, Des 15, Car 9
Abilit: arrampicarsi sul sartiame, fare nodi, pescare, navigare;
Tesori: 10 mo;
Allineamento: Legale Neutrale.
4 GUERRIERI DELLA 7ma SIRENA - Guerrieri liv 3;
CA 6; PF 21; NA 1; THAC0 17 [18];
Protezioni: armatura di cuoio; Armi: spada, balestra; Danni: 1d8+2 [1d6];
For 16, Int 10, Sag 9, Cos 14, Des 13, Car 11
Abilit: arrampicarsi sul sartiame, combattere alla cieca, sfondare porte, riparare armi;
Tesori: 35 mo;
Allineamento: Legale Neutrale.
Dimitri un uomo di 42 anni, cordiale ed un po' rozzo. Assomiglia pi ad un bonario lupo di mare che ad un esperto
mercante; in realt sia l'uno sia l'altro.
Se i Pg hanno con loro dei cavalli, non possono portarli sulla Settima Sirena per motivi di spazio, e in ogni modo questi
sarebbero inutili nelle intricate foreste dell'isola. Elmer si offre di tenerli nelle scuderie del Lord, se i Pg sono
d'accordo, e si impegna a far s che siano trattati nel migliore dei modi fino al ritorno dei loro padroni.
Conclusi i saluti e le eventuali ultime precisazioni, i Pg possono salire a bordo. La Settima Sirena lascia la baia
passando davanti al Forte sul Fiume per percorrere l'ultimo tratto dell'Altosbocco e quindi immettersi nel cosiddetto
Mare del Terrore, dirigendosi verso Sud Ovest. L'acqua calma, e se il vento rimane favorevole (Brezza Rinforzata, la
nave si muove a 4/3 del movimento normale, in altre parole 180 km/giorno) Dimitri stima che l'isola di Bedemmua sar
avvistata entro cinque giorni.
Durante il viaggio non avviene nulla d'importante. La nave non fa alcuna sosta, ma viene affiancata due o tre volte da
una galea della flotta di Ierendi, per dei controlli, nelle zone pi vicine alle isole dell'arcipelago del Regno.
I rapporti tra Karameikos e Ierendi sono ottimi, e molte guardie conoscono gi le navi di Lord Bergitov, quindi lasciano
passare la Settima Sirena senza alcun problema.
1.2.2
Parlare con Dimitri
Parlando con Dimitri i Pg potrebbero (se non l'hanno gi fatto prima) raccogliere qualche piccola informazione
sull'isola (vedi par. 1.1.4 e 1.1.5) e consultare o anche farsi una copia della Mappa 1.
Il capitano spiega che il carico mercantile della nave diretto al Regno di Ierendi; la Settima Sirena devia dall'usuale
rotta appositamente per depositare i Pg sull'isola. Una procedura simile era adottata da una nave di Lord Bergitov una
volta ogni due mesi circa per tenersi in contatto e rifornire di materiale l'alchimista. Che genere di materiale? Dimitri
non lo sa di preciso, ma probabilmente si doveva trattare di libri e attrezzi alchimistici necessari alle misteriose
ricerche.

Dimitri consegna a ciascun Pg una pietra piatta con dipinti due cerchi che si intersecano. Questa funge da lasciapassare,
ed indica che chi la porta un protetto del Gran Capo dell'isola, Gam Gorouk. Circa un anno fa Kelmae ed Alfea ne
ricevettero due uguali.
Dimitri spiega quindi che al loro arrivo sull'isola una guida verr a prenderli dal villaggio (situato nell'entroterra) entro
tre ore circa, per scortarli ad Urao. Una colonna di fumo nero ottenuta facendo bruciare determinate sostanze il
segnale convenuto (avvistabile dal villaggio) per far capire che la nave arrivata.
Dopo aver depositato i Pg la Settima Sirena proseguir il viaggio commerciale facendo vela per Ierendi. Al ritorno,
passer di nuovo per l'isola per prelevare i Pg e riportarli a Specularum. Secondo Dimitri, prima del ritorno della nave
ci vorranno da un minimo di 8 ad un massimo di 12 giorni se le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli. Entro questo
tempo perci gli avventurieri dovranno aver concluso la loro missione; la partenza dall'isola non pu essere in ogni
caso posticipata per pi di poche ore (il carico deteriorabile).
1.2.3
A Destinazione
La sera del quinto giorno di navigazione la Settima Sirena giunge in vista dell'isola selvaggia di Bedemmua; Dimitri
quindi fa preparare una scialuppa con la quale un marinaio accompagner i Pg fin sulla costa deserta. Nel frattempo il
capitano fa bruciare sul ponte per circa un'ora delle sostanze che creano una colonna di fumo nero, come convenuto.
Dalla nave quindi augura buona fortuna agli avventurieri, raccomandando loro prudenza e concordando l'appuntamento
per una decina di giorni dopo; quindi salpa alla volta di Ierendi, senza ulteriori indugi.
I Pg vedono la Settima Sirena allontanarsi verso l'orizzonte, dove un caldo sole si appresta a tramontare. A pochi metri
dalla spiaggia inizia la fitta vegetazione della foresta, e i Pg non hanno altro da fare che attendere l'arrivo della guida
indigena, prevista entro tre ore.
* * ** * *
Atto 2 L'ISOLA SELVAGGIA
Nota: l'isola in pratica completamente coperta da fitte foreste esotiche; il clima molto caldo ed umido. In queste
condizioni particolari si suggerisce di applicare le seguenti modifiche per chi indossa armature pesanti:
Armatura di piastre: -2 a tutti i tiri che coinvolgono la Destrezza;
Armatura di maglie: -1 a tutti i tiri che coinvolgono la Destrezza;
Armatura di cuoio
nessuna penalit;
Questi malus alla Destrezza non alterano comunque l'usuale Classe dell'Armatura dei personaggi. Il Master ricordi
inoltre di applicare le normali modifiche al movimento dovute al terreno ed alle intemperie.
In Appendice riportata la tabella delle Piante, che descrive le erbe che si possono trovare sull'isola. Se vuole, il Master
pu preparare una tabella di incontri con gli animali selvatici. Queste tabelle possono essere utili nell'eventualit che i
Pg esplorino o semplicemente attraversino le foreste.
***
2.1 LA GUIDA
2.1.1
Uno Strano Ragazzo
I Pg attendono l'arrivo della loro guida, ma questa non arriva. Sopraggiunge la notte; probabilmente i Pg si accampano
facendo dei turni di guardia. Potrebbero anche voler esplorare il territorio o dirigersi verso il villaggio da soli; se ci
dovesse accadere, il Master faccia loro incontrare dei pericolosi animali erranti nella foresta.
Se i Pg non hanno mai visto una mappa del posto, si perderanno automaticamente, altrimenti solo se il Master ottiene
da 1 a 3 con 1d6 (l'abilit di Orientamento fornisce in questo caso solo un +1 al tiro).
La mattina successiva vedono vicino al loro accampamento un giovane, seduto per terra presso un grande masso, che
sembra dormire; avvicinandosi scoprono che l'individuo - un ragazzo sui venti anni - non stava per nulla dormendo,
anzi, li aveva gi sentiti arrivare.
Egli dice di essere la loro guida, e di chiamarsi Eolf; parla bene il Comune e sembra conoscere gi tutti i nomi dei Pg.
Indicando di seguirlo tra l'intrico degli alberi comincia a parlare della sua concezione del mondo e della vita ( un
naturalista e animista). E' un esperto conoscitore delle piante e delle erbe, che ogni tanto si ferma a raccogliere
compiendo per ci complicati e curiosi rituali. Ad esempio si punge un dito facendo cadere una goccia di sangue sulla
terra vicina alle radici di una pianta prima di raccoglierla.
Egli afferma che il motivo del suo ritardo dovuto al fatto che, prima di essere inviato, il Consiglio degli Anziani del
villaggio si riunito a discutere se fosse il caso di accogliere o no gli stranieri. Alcuni membri del Consiglio ritengono
infatti che i Pg potrebbero essere portatori di sventura. La decisione infine stata quella di accoglierli favorevolmente,
nonostante tutto.
Se i Pg riescono a farselo amico e non lo trattano male o con arroganza, e se non offendono la natura che li circonda,
Eolf si apre di pi e racconta alcune cose della sua vita. Accenna cos a quella volta che gli spiriti malvagi gli rubarono
l'anima, e di come lui prese la strada dell'iniziazione a stregone, di come partecip alle cerimonie preliminari col suo
maestro Tebledtul, che descrive come un saggio e potente sciamano, davvero temibile quando in ira con qualcuno.

Aggiunge inoltre che in un secondo tempo torn sulle sue scelte, lasciando la via dello stregone, adducendo motivi
vaghi ("...evidentemente non era quella la strada che gli astri mi avevano destinato a percorrere, ma poco importa...").
I Pg avranno l'impressione che Eolf un ragazzo piuttosto intelligente e forse anche simpatico, ma che le sue credenze
e le presunte conoscenze magiche siano del tutto sballate, o forse solo una messinscena per i selvaggi "creduloni".
Ne avranno un'ulteriore conferma quando il ragazzo interpreter il volo di due uccelli neri simili a corvi (che a tutti era
sembrato normalissimo) come un presagio funesto, quasi volesse spaventarli di proposito, profetando con aria seria che
sicuramente quella sera sarebbe morto un valoroso guerriero.
EOLF - Chierico di liv. 5;
CA 8; PF 22; NA: 1; THAC0 17 [16];
Protezioni: nessuna; Armi: Lancia d'osso; Danni: 1d6 [1d6];
For 10, Int 16, Sag 18, Cos 12, Des 13, Car 15
Abilit: conoscenza erbe, veleni, storia Urao, pronto soccorso, leggere i presagi, misticismo;
Incantesimi: nessuno - non pratica pi le arti magiche;
Tesori: amuleto anti-Esp, amuleto anti-Risucchio d'energia;
Allineamento: Neutrale Buono.
2.1.2
Un Incontro Imprevisto
Mentre, accompagnati da Eolf, i Pg sono ormai vicini al villaggio, incontrano per caso un gruppo di quattro guerrieri
(Zundra e tre guerrieri normali, tra cui Gerish - vedi descrizione della trib, par. 2.2.1). Questi incominciano a parlare
con Eolf: i Pg non capiscono una parola, ma sembra evidente che lo stanno prendendo in giro, e lo maltrattano con
schiaffi e qualche bastonata. Gli ordinano poi di strisciare per terra come un verme, mentre lo calpestano per il loro
divertimento, e gli ingiungono di non parlare pi, da quel momento in poi, con gli stranieri.
Se i Pg tentano di intervenire, Eolf glie lo impedisce, dicendo loro di tenersene fuori per il loro bene e per il bene della
loro missione.
Dopo essersi fatti quattro risate, comunque, i guerrieri se ne vanno per la loro strada, augurando ai Pg (con loro parlano
il Comune, anche se in modo pessimo) con un certo sarcasmo una buona permanenza; affermano di andare a perlustrare
la foresta circostante, per vedere se ci sono dei guerrieri di Ustbul (il villaggio vicino e ostile ad Urao).
Per il resto del percorso fino al villaggio (circa un'ora) Eolf non parla pi con i Pg e non fornisce spiegazioni per
l'accaduto, anche se questi insistessero con delle domande.
***
2.2 IL VILLAGGIO DI URAO
2.2.1
Descrizione della Trib
Conta circa un centinaio di persone. Gli anziani e la gente pi povera non sanno parlare il comune. La societ cos
strutturata secondo la seguente divisione in caste:
1 Capo Villaggio (Oglo-Abu-Taro)
7 Anziani del Consiglio
3 Capi Guerrieri (Zundra, Ullo e Seybal)
30 Guerrieri Semplici (tra cui Gerish)
15 Cacciatori
20 Raccoglitori (tra cui Eolf)
20 Bambini (tra cui D'dampe)
La legge prevede che in ogni disputa, l'appartenente alla casta pi "nobile" abbia ragione; se la disputa tra persone
dello stesso stato sociale, la questione viene portata all'attenzione del Capo e del Consiglio.
GUERRIERI SEMPLICI DEL VILLAGGIO URAO - Guerieri di liv. 3;
CA 5; PF 24; NA 1; THAC0 17 [18];
Protezioni: fasciatura di cuoio, scudo; Armi: lancia d'osso, (cerbottana piccola); Danni: 1d6+2 [1d6], (1d3);
For 16, Int 10, Sag 11, Cos 15, Des 15, Car 9
Abilit pi diffuse: Cacciare, cercare tracce, orientamento e sopravvivenza nella foresta;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Legale Neutrale.
ZUNDRA, GUERRIERA CAPO - Guerriero di liv. 5;
CA 2; PF 44; NA:1; THAC0 13 [14];
Protezioni: fasciatura di cuoio, scudo+1; Armi: lancia indigena+1 (Skilled), cerbottana grande+1; Danni: 1d12+4
[1d4+1];
Abilit con la lancia indigena: parare(1), disarmare;

For 18, Int 14, Sag 11, Cos 15, Des 16, Car 14
Abilit: Intimidire, cercare tracce, orientamento e sopravvivenza nella foresta, combattere alla cieca;
Tesori: amuleto di protezione (ciondolo con dente), bonus di 1 alla CA e ai TS;
Allineamento: Legale Neutrale.
ULLO, GUERRIERO CAPO - Guerriero di liv. 5;
CA 2; PF 52; NA:1; THAC0 12 [16];
Protezioni: fasciatura di cuoio+1, scudo; Armi: lancia indigena+2 (Skilled), cerbottana piccola; Danni: 1d12+5 [1d3];
Abilit con la lancia indigena: parare(1), disarmare;
For 18, Int 9, Sag 13, Cos 18, Des 15, Car 13
Abilit: Cacciare, cercare tracce, orientamento nella foresta, combattere alla cieca;
Tesori: tatuaggi protettivi (sui polsi), bonus di 2 alla CA;
Allineamento: Legale Buono.
SEYBALA', GUERRIERA CAPO - Guerriero di liv. 6;
CA 3; PF 43; NA:1; THAC0 14 [14];
Protezioni: fasciatura di cuoio, scudo+1; Armi: lancia indigena+1 (Skilled), cerbottana grande; Danni: 1d12+3 [1d4];
Abilit con la lancia indigena: parare(1), disarmare;
For 16, Int 15, Sag 13, Cos 14, Des 13, Car 16
Abilit: Orientamento e sopravvivenza nella foresta, combattere alla cieca, leadership, costruire armi;
Tesori: bracciale di protezione (alla caviglia), bonus di 1 alla CA;
Allineamento: Legale Neutrale.
CACCIATORI URAO - Guerrieri di liv.1;
CA 7; PF 7; NA 1; THACH0 18 [18];
Protezioni: scudo; Armi: lancia d'osso; Danni: 1d6+1 [1d6];
For 14, Int 11, Sag 11, Cos 14, Des 13, Car 9
Abilit pi diffuse: Orientamento nella foresta, cacciare, cercare tracce;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Legale Neutrale.
RACCOGLITORI URAO - Uomini comuni;
CA 8; PF 5; NA 1; THACH0 20 [19];
Protezioni: nessuna; Armi: bastone; Danni: 1d6 [1d6];
For 9, Int 13, Sag 12, Cos 13, Des 13, Car 9
Abilit pi diffuse: Orientamento nella foresta, conoscenza piante, preparare cibo, pronto soccorso, costruire utensili;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Legale Neutrale.
ANZIANI DEL CONSIGLIO URAO - Uomini comuni;
CA 9; PF 4; NA 1; THACH0 20 [20];
Protezioni: nessuna; Armi: nessuna;
For 9, Int 13, Sag 16, Cos 11, Des 11, Car 15
Abilit pi diffuse: Conoscenza piante, tradizioni Urao, pronto soccorso, insegnare;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Legale Neutrale.
BAMBINI URAO - Uomini comuni;
CA 8; PF 4; NA 1; THACH0 20 [19];
Protezioni: nessuna; Armi: nessuna;
For 10, Int 12, Sag 9, Cos 13, Des 13, Car 9
Abilit pi diffuse: Conoscenza canzoni Urao, arrampicarsi;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Neutrale puro.
Al di fuori di ogni schema si pone la casta molto ristretta degli stregoni, attualmente cos composta:
1 Stregone Anziano (Shebehodd,incapace di operare)
1 Stregone o Praticante Sciamano (Tebledtul, che opera attivamente)
2 Giovani Apprendisti
APPRENDISTI STREGONI - Chieric di liv. 2

CA 8; PF 12; NA:1; THAC0 19 [19];


Protezioni: nessuna; Armi: bastone, cerbottana piccola; Danni: 1d6 [1d3];
For 9, Int 13, Sag 16, Cos 13, Des 10, Car 13
Abilit: conoscenza erbe e veleni, misticismo, religione, leggende Urao;
Incantesimi: Cura (Infliggi) ferite leggere, Protezione dal male;
Allineamento: Legale Neutrale (Legale Malvagio con gli stranieri);
Questi vivono in una grande capanna isolata dal villaggio (vedi Mappa 3, allegata), dove si fanno vedere solo due o tre
volte la settimana, per celebrare riti o compiere guarigioni.
Tebledtul veramente una personalit di spicco, ed molto temuto e rispettato in tutto il villaggio: in pratica ha tanto
potere quanto il Capo. A lui si attribuiscono poteri magici enormi ed impressionanti; ai Pg probabilmente sembrer
subito un ciarlatano e quasi certamente sospetteranno per primo di lui.
Gli indigeni ricordano molto gli autoctoni delle foreste amazzoniche; vestono in modo succinto, con molti accessori
colorati come collane, cinture, monili d'osso. Alcuni, specialmente i guerrieri, usano fasciarsi il torace e le braccia con
strisce di pelle o cuoio; per proteggersi, alcuni infilano delle flessibili asticelle di canna trasversalmente tra le fasce
(protegge come un'armatura di cuoio).
Sono inoltre molto diffusi i tatuaggi ed anche l'uso di orecchini che possono essere posti su qualsiasi parte del corpo;
non c' differenza di ruolo tra l'uomo e la donna, che vivono assolutamente alla pari.
L'alimentazione basata su frutta, erbe e radici di strano tipo; c' inoltre abbondante selvaggina che viene cotta sul
fuoco, ed anche delle uova di tartaruga, considerate una specialit.
2.2.2
Le Armi
I guerrieri indigeni non hanno armi n altri oggetti di metallo; sono perlopi fatte d'osso o di legno. Segue una breve
descrizione delle pi usate:
Cerbottana Piccola: lunga 20 cm, spara aghi di legno con gittata 3/6/9; infligge 1d3 Pf.
Cerbottana Grande: lunga pi di un metro, impugnata a due mani ed a volte appoggiata ad un apposito sostegno;
spara un leggero dardo d'osso oppure una manciata di aghi di legno con gittata 6/12/18; infligge 1d4 Pf.
Lancia d'Osso: una lancia corta con la punta d'osso; pu essere lanciata. Si utilizzino le statistiche del giavellotto.
Lancia Indigena: composta da un sottile asta di legno robusta e leggera, lunga 1 metro e mezzo; alle due estremit
sono poste una punta ed una corta falce, entrambe fatte d'osso. Viene usata solo dai Capi Guerrieri, e distingue il loro
rango; impugnata ad una mano e non pu essere lanciata. Si utilizzino le statistiche della spada normale.
2.2.3
Arrivo al Villaggio
Eolf li scorta fin dentro il villaggio; presso la capanna centrale li sta aspettando il Capo Oglo-Abu-Taro (o pi
brevemente: Taro), un guerriero sui quarant'anni, molto forte, alto e muscoloso, tatuato e vestito di verde e giallo. Egli
discendente diretto di Oglo-Awe-Kwundr, eroe leggendario vissuto quasi duecento anni fa, famoso per le sue gesta da
eroico guerriero, prima tra tutte l'uccisione della malvagia strega Jahd, adoratrice della Dea Verde.
OGLO-ABU-TARO, CAPO VILLAGGIO URAO - Guerriero liv. 9
CA 1; PF 70; NA 1; THAC0 10 [13];
Protezioni: fasciatura di cuoio, scudo+2; Armi: lancia indigena+2 (Expert), lancia d'osso(Skilled); Danni: 2d8+8
[1d6+2];
For 18, Int 13, Sag 15, Cos 15, Des 16, Car 16
Abilit: Cacciare, orientamento e sopravvivenza nella foresta, leadership, tattica militare, conoscenza tradizioni e leggi
Urao;
Abilit con la lancia indigena: parare(2), disarmare(+1);
Tesori: Lancia (indigena) e Scudo dei Capi, scettro d'osso lavorato, +1 alla CA ed ai TS (val. 500 MO);
Allineamento: Legale Buono.
Egli d il benvenuto ai Pg, offre loro da mangiare e da bere ( mezzogiorno) qualcosa di non ben identificato. Nel
frattempo spiega a modo suo gli eventi passati; inoltre se interrogato al riguardo, fornisce informazioni circa la societ
del villaggio e le leggi, circa Eolf, i guerrieri, l'alchimista e la sua assistente; sar pi vago parlando di Tebledtul e degli
altri stregoni.
In ogni caso non d giudizi personali riguardo alla gente del posto, e risponde solo alle domande che gli sembrano
opportune e ben poste, storcendo il naso in segno di disappunto di fronte a interrogazioni del tipo: "Cosa credi che sia
accaduto realmente? Chi pensi sia il responsabile?".
Inoltre si comporta in modo sbrigativo e piuttosto formale, fa preparare per i Pg una capanna dove alloggiare. Li
ammonisce velatamente di essere cauti quando hanno a che fare con persone di una certa importanza (dai guerrieri "in

su") e li avverte che potranno trovare ostilit tra alcune persone del villaggio. Egli invece si dichiara disponibile a
collaborare e auspica una veloce e semplice risoluzione della questione.
***
2.3 INDAGINI ED INFORMAZIONI
2.3.1
Il Racconto di Taro
Quando Kelmae con sua sorella Alfea giunse al villaggio di Urao un anno e mezzo prima, aveva un "mandato" (la
pietra con i cerchi, uguale a quella dei Pg) del Gran Capo Gam Gorouk, che ne raccomandava l'ospitalit e la
protezione, concedendogli il permesso di operare le sue ricerche senza essere disturbato o intralciato dagli autoctoni.
Nonostante le disposizioni di Taro, nel villaggio si cre subito del malcontento ed una certa avversione, perch Kelmae
aveva raccolto delle erbe particolari nella radura sacra al Dio Rosso (la temibile divinit, con l'aspetto di una formica
rossa guerriera antropomorfa, adorata in quelle zone). La trib temeva che il fatto potesse attirare l'ira del Dio, cos, per
placarlo, vennero scelte a caso tre persone del villaggio da sacrificare.
Una di loro era la giovane figlia di Taro, ma lui non lo dir ai Pg; questi potrebbero scoprirlo da soli in successive
indagini.
Il Sacrificio fu voluto dallo stregone, che prevedeva altrimenti sventure di grave portata per il villaggio e per tutto il
territorio Urao. Tebledtul inoltre dichiar che Kelmae e Alfea erano eternamente maledetti dal Dio Rosso, prevedendo
per loro una morte prematura e ingloriosa; anche questo i Pg dovranno scoprirlo indagando.
Nessuno comunque imped all'alchimista di continuare le sue ricerche, ed egli in seguito fu anche molto attento nel
rispettare le loro leggi cercando di farsi perdonare, aiutando in pi di un'occasione dei malati a guarire.
Nel giro di alcuni mesi Kelmae allest un laboratorio decente per svolgere i suoi studi in maniera pi approfondita; era
sempre indaffarato, soprattutto nelle settimane precedenti alla sua scomparsa.
Questa stata a dir poco misteriosa: il giorno prima c'era, quello dopo non c'era pi. Alcuni credono che sia stato
risucchiato nella terra dal Dio Rosso, per vendicarsi finalmente, altri che sia stato rapito e ucciso dai guerrieri di Ustbul,
che ultimamente hanno avuto problemi con una potente infezione che ha colpito il loro villaggio e sono divenuti
bellicosi nei confronti di tutti gli altri territori vicini.
2.3.2
Il Racconto di Alfea
Al pi presto i Pg si recheranno da Alfea, che vive in una grande capanna rotonda ai margini del villaggio, la quale
funge anche da laboratorio.
Alfea si mostra alquanto scossa per l'accaduto: era molto attaccata a suo fratello e chiede giustizia, ma ha poche
speranze che egli sia vivo.
Riguardo ai suoi studi, afferma che l'erba raccolta nella radura sacra incredibilmente potente e rara (sembra che cresca
solo l). Kelmae voleva ricavarne un filtro prodigioso, del quale aveva sempre tenuto segrete a tutti le qualit. La
sperimentazione era stata lunga e difficile, e si era giunti ad un preparato finale all'incirca una settimana prima della
scomparsa. Se (e solo se) i Pg dovessero insistere molto con domande riguardanti la pozione, Alfea rivela che Kelmae
si era dichiarato soddisfatto del lavoro svolto, ma riteneva necessari ancora degli esperimenti per essere sicuro del
funzionamento del preparato.
E' importante notare che insieme all'alchimista sono scomparsi anche il suo libro di appunti riguardo i suoi studi, la
pozione stessa e le scorte di ingredienti che la componevano, pi alcune pozioni "comuni" che erano in laboratorio (tra
le altre, tre pozioni d'invisibilit).
Se esortata, Alfea disponibile a raccontare della loro permanenza al villaggio durante quei mesi, all'ostilit iniziale
degli indigeni, per via del loro "sacrilegio", e della graduale rappacificazione dovuta alle guarigioni operate da Kelmae
nei confronti di alcuni autoctoni malati o feriti.
Il sacrilegio prima, e le guarigioni poi, avevano per attirato su di loro la malevolenza dello stregone, che li aveva pi
volte indicati pubblicamente come portatori di sventura. Alfea mette subito in guardia i Pg riguardo a Tebledtul: pur
ritenendolo poco pi che un ciarlatano, che impressiona la gente con pratiche "di cattivo gusto", considerato una
guida potente e intoccabile dai locali.
Con le sue accuse Tebledtul divise in due l'opinione pubblica: chi vedeva in loro una minaccia e voleva che se
n'andassero, chi invece vedeva nella "nuova medicina" di Kelmae un possibile aiuto. Tra questi ultimi le famiglie delle
persone guarite da Kelmae, ed Eolf, che Alfea ritiene il ragazzo pi intelligente del posto. A riguardo si tenne un
consiglio degli anziani, che decisero infine di farli rimanere (questo, crede Alfea, soprattutto grazie all'intercessione del
capo Taro, che una brava persona), a patto che questo non interferisse con le loro tradizionali pratiche magiche o
religiose.
Da quel momento in poi Kelmae e Alfea rispettarono scrupolosamente i patti, anche se ci non bast a placare l'ostilit
dello stregone, che rimaneva (e rimane tuttora) fermamente convinto del fatto che la loro presenza al villaggio avrebbe
attirato sventura e distruzione.
La notte della sparizione di Kelmae lei non s' accorta di nulla. Semplicemente, suo fratello e gli oggetti prima elencati
la mattina dopo non c'erano pi; nessuna traccia; nessuno che abbia visto o udito niente di strano o insolito; ogni ricerca
nel territorio circostante non ha portato alcun risultato. Alfea veramente convinta, a malincuore, che suo fratello sia
morto.

Il Master consulti la Mappa 6 del laboratorio (allegata) per dettagli circa gli oggetti l presenti. Alfea non lascer che i
Pg prendano le pozioni a meno che non ce ne sia un effettivo bisogno.
ALFEA, ASSISTENTE ALCHIMISTA - Mago liv. 2
CA 8; PF 9; NA 1; THAC0 19 [19];
Protezioni: tunica+1; Armi: pugnale; Danni: 1d4 [1d4];
For 9, Int 16, Sag 11, Cos 13, Des 12, Car 10
Abilit: alchimia, conoscenza pozioni e veleni, rilegare, disegnare, cavalcare;
Incantesimi: Lettura del magico, Lettura dei linguaggi, Sonno, Protezione dal male;
Tesori: 120 mo, 2 pozioni di guarigione;
Allineamento: Neutrale puro.
2.3.3
Informazioni Semplici
I Pg possono venire a conoscenza di altre informazioni interrogando gli abitanti del villaggio. Al Master il compito di
caratterizzare coloro che non sono stati descritti dettagliatamente. Per ottenere informazioni veramente importanti per
i Pg devono prima farsi amico qualche indigeno, per fargli superare la sua naturale diffidenza.
Eolf parler ai Pg solo di nascosto, per non violare l'ordine che gli stato dato; gli appartenenti alla casta degli stregoni
non parleranno mai direttamente con gli stranieri: solo in casi estremi potrebbero arrivare a comunicare con loro per
mezzo di un intermediario.
Le informazioni che tutti possono offrire, o che i Pg possono scoprire con l'osservazione, sono le seguenti:
1. L'alchimista, circa ogni due mesi, riceveva casse di materiale da una nave proveniente dal continente.
2. La giovane unica figlia di Taro stata uccisa nel sacrificio seguente alla profanazione della radura sacra. Il capo ne
ha sofferto molto, ma non si opposto alla legge. Ora il Capo rimasto senza una discendenza, e questa una grande
sventura.
3. Il sacrificio in questione, avvenuto un anno fa, stato voluto dallo stregone, che lo riteneva un atto indispensabile per
la salvezza del popolo.
4. Gli indigeni non conoscono alcun tipo di scrittura, ad eccezione del disegno e della pittura rituale del corpo.
5. Non permesso disegnare la Formica, n usare il colore rosso. Se qualche Pg veste di rosso, gli indigeni lo
inviteranno gentilmente a cambiarsi d'abito.
6. Non conoscono alcun tipo di metallo, n tantomeno la lavorazione dello stesso. Gli utensili sono tutti di legno, osso,
cuoio o derivati di sostanze naturali (non minerali).
7. Eolf emarginato dalla societ per la sua condotta disdicevole nei confronti delle tradizioni. L'ha detto lo stregone in
persona quando l'ha espulso dalla casta degli stregoni (cui era gi stato iniziato), degradandolo a livello sociale di
raccoglitore.
8. Si dice che in passato, quando era molto giovane, Eolf rimase senza l'anima, che gli venne rubata dagli spiriti
malvagi, e si salv solo grazie all'aiuto di Tebledtul, che oper su di lui delle magie segrete.
9. Eolf parlava spesso con l'alchimista e l'andava a trovare nel suo laboratorio.
10. I guerrieri di Ustbul si sono da circa un mese dimostrati bellicosi nei confronti dei villaggi limitrofi, perch le bestie
prima, e gli uomini poi, si sono ammalati gravemente, e molti sono o morti o moribondi. Perci hanno poco cibo.
11. La costellazione della Formica entra in quei giorni in congiunzione con gli "Occhi del Serpente". Tale congiunzione
astrale segna un periodo cerimoniale di devozione al Dio Rosso.
12. Tebledtul ha accusato pi volte in pubblico Kelmae e Alfea di essere maledetti e portatori di disgrazia. Tra lui e
l'alchimista c'era un odio profondo.
13. Kelmae ha operato in tutto quattro guarigioni, tutte coronate dal successo, prima di essere diffidato dal consiglio
degli anziani.
14. Tebledtul ha stretto patti d'amicizia con gli spiriti, in modo da poterli comandare (falso) e di non poter essere
attaccato da quelli malvagi (vero).
15. Kelmae indossava comunemente delle tuniche di colore azzurro.
2.3.4
Informazioni Difficili
Solo personaggi di caste pi elevate (guerrieri capi, capo villaggio, membri del consiglio, Eolf) possono fornire ai Pg le
seguenti indicazioni, e solo se i Pg sanno fare le domande giuste nel modo giusto:
1. Si dice che nella radura sacra ci sia un luogo segreto, dedicato al Dio Rosso.
2. Si dice che lo stregone sia stato in questo luogo, dove ha combattuto e vinto gli spiriti, guadagnando nuovi terribili
poteri.
3. Il tempio risale a prima dell'arrivo degli indigeni in quell'isola (falso).
4. Lo stregone capace di evocare gli spiriti e di comandarli, e di farli entrare nel suo corpo o in quello di qualsiasi
uomo (falso).
5. Quando uno spirito maligno entra nel corpo di un uomo, gli ruba l'anima o la divora. Questo quanto successo ad
Eolf cinque anni fa, ma Tebledtul lo ha salvato operando una magia potentissima, che ha permesso all'apprendista di
viaggiare nel Regno dei Morti. Per fare ci sono stati necessari dei sacrifici umani.

6. Tebledtul ha scacciato Eolf perch questi riteneva utile la magia dell'alchimista, e ne era interessato, il che un
affronto alle tradizioni degli sciamani (parzialmente falso: il vero motivo che Eolf aveva perso fede nel Dio Rosso).
7. Quando fu cacciato, Eolf era gi stato iniziato alle arti della stregoneria, ed era il pi promettente tra gli allievi di
Tebledtul. Per questo non stato ucciso: molti al villaggio lo temono ancora.
8. Kelmae aveva guarito tra gli altri, Seybal, la sorella di uno degli anziani del consiglio, una guerriera valorosa, che
era stata gravemente ferita nella foresta.
9. Kelmae riuscito a guarire laddove Tebledtul aveva fallito; questa era una grande offesa per lo stregone.
10. Nei primi mesi, Kelmae era stato visto in giro con due libri: uno conteneva i suoi studi, l'altro era un diario su cui
scriveva molto; dopo che il consiglio degli anziani gli ha vietato di scrivere in pubblico (andava contro le tradizioni),
dei due libri non s' saputo pi niente.
11. La congiunzione astrale ha a che fare col culto del Dio Rosso, e si verifica due volte ogni tre anni, ma non tutti gli
anni con la stessa regolarit (un Pg con l'abilit Astronomia o simile pu capirlo da solo). Secondo la tradizione, questo
il periodo in cui l'influsso del Dio Rosso si fa sentire maggiormente sugli uomini.
12. L'ultima volta che la formica entrata tra gli Occhi del Serpente stato esattamente nel periodo in cui l'alchimista
profan la radura.
Altre notizie utili che i Pg possono in qualche modo catturare sono sparse per tutta l'avventura. Al Master decidere il
momento migliore per metterle alla luce (non c' un ordine prestabilito).
* * ** * *
Atto 3 EVENTI AL VILLAGGIO
Nota: in questo atto sono raccolti ordinatamente gli eventi da giocare al villaggio. Volendo, l'ordine stabilito pu essere
alterato per necessit di gioco, consentendo una maggiore elasticit.
Contemporaneamente alle situazioni descritte, i Pg possono continuare a raccogliere vari indizi, parlando con gli
indigeni. Lo stregone e gli apprendisti in ogni caso non rivolgeranno mai la parola ai Pg, n li riceveranno in alcun caso
presso la loro capanna.
***
3.1 LA CERIMONIA
3.1.1
Un Invito Forzato
Durante il primo giorno al villaggio i Pg parlano con il Capo Taro e probabilmente con Alfea, dando un'occhiata al
laboratorio. Per il resto del pomeriggio possono riposarsi oppure osservare la vita del villaggio. Ottenere informazioni il
primo giorno molto difficoltoso, per la diffidenza delle persone.
Un paio d'ore prima del tramonto il gruppo viene avvicinato da un bambino indigeno, di nome D'dampe. Egli porta un
messaggio di Taro: i Pg sono invitati a partecipare quella sera al rito propiziatorio dedicato al Dio Rosso, che lo
stregone terr nello spiazzo centrale del villaggio subito dopo il tramonto. Questo rito serve a pregare il Dio di
accogliere gli stranieri senza mandare sventure sul suo popolo, per questo la presenza dei Pg obbligatoria.
Quella sera i Pg cenano vicino al fuoco con altri taciturni guerrieri. Poi nello spiazzo viene preparato un grande fal ed
a poco a poco la gente si dispone in cerchio attorno ad esso, lasciando uno spazio vuoto al centro.
3.1.2
Rito Propiziatorio
E' presente tutta la trib, ad eccezione d'alcuni guerrieri (che sono di guardia) e di Alfea. A fianco dei Pg seduto un
guerriero che hanno gi notato nell'incontro prima di arrivare al villaggio (si tratta di Gerish, vedi par. 2.1.2) Ben presto
si scatenano danze sfrenate al ritmo di tamburi tribali. Vengono buttate spezie profumate e droghe tra le fiamme
cosicch inalandone i fumi (se fallisce il TS Veleno) i Pg si sentono come in trance: la loro percezione della realt pi
suggestiva, l'atmosfera e i tamburi incalzanti danno loro alla testa. Gli indigeni subiscono molto meno questi effetti, per
via della assuefazione a quelle sostanze.
A tutto questo si aggiunge poco dopo il canto salmodiante di Tebledtul, che inizia a danzare compiendo strani ed oscuri
gesti; le preghiere ed invocazioni sono pronunciate nella lingua degli indigeni, ed i Pg quindi non capiscono una parola.
Lo stregone veste una specie d'armatura che riproduce le fattezze di una formica gigante. Il suo volto coperto da una
maschera da insetto e sulla schiena si muovono, quasi fossero vive, due grandi ali da libellula.
TEBLEDTUL, STREGONE - Chierico liv. 8
CA 6 (4 [2] alla luce del sole); PF 57; NA 1; THAC0 16 [15];
Protezione: nessuna; Armi: bastone+1, cerbottana piccola; Danni: 1d6+1 [1d3];
For 10, Int 17, Sag 18, Cos 13, Des 16, Car 18
Abilit: conoscenza erbe, misticismo, religione, leggende Urao, astrologia, oratoria, persuadere, intimidire;
Incantesimi: Cura (Infliggi) ferite leggere, Protezione dal male, Scacciapaura (terrore), Luce (Buio), Blocca Persone,
Individuazione Allineamento, Parlare con gli animali, Cura (Infliggi) malattie, Scaccia (Infliggi) maledizioni, Dissolvi
Magie;

Tesori: amuleto anti-Esp, cintura d'ossi di protezione +1, mantello deflettente (ottenuto dalla pelle di una pantera
distorcente), applicare -2 alla CA in mischia, -4 contro armi da lancio, solo alla luce del sole;
Allineamento: Legale Neutrale (Legale Malvagio con gli stranieri).
A chi stato maggiormente irretito dai fumi sembra effettivamente che una grande formica rossa stia compiendo il rito;
col passare dei minuti ai Pg appare tutto sempre pi confuso.
Ad un tratto il sacerdote-formica si lacera a morsi il palmo delle mani, e ricopre il suo corpo da insetto con lo scuro
sangue zampillante che ne esce: la sua figura scintilla ora di rosso cupo alla luce tremolante del fal. Fa cadere qualche
goccia di sangue all'interno di una ciotola che sembra ricavata dal corpo svuotato di uno scarafaggio grande quanto il
pugno di un uomo, e comanda ai Pg, gesticolando, di berne, accostando il recipiente a turno alle labbra di ognuno.
Solo con un TS vs Raggio della Morte (resistenza alla suggestione psicologica del momento) coronato dal successo, chi
non ha subito gli effetti delle droghe pu accostare le labbra al contenitore facendo solo finta di bere; gli altri ingoiano
loro malgrado il liquido denso e caldo che vi contenuto.
In quel momento il ritmo dei tamburi aumenta vorticosamente, e i Pg devono fare uno sforzo di volont non
indifferente (check di Saggezza, chi ha bevuto ha -2) se vogliono resistere all'impulso irrazionale di buttarsi in una
danza scatenata, alla quale praticamente tutti gli abitanti del villaggio stanno partecipando. Le loro azioni sembrano
volute da un'entit esterna che li controlla e li muove con una mano invisibile e potente.
In breve comunque perderanno completamente la cognizione del tempo e dello spazio senza poterci fare nulla, e, chi
prima chi poi, perderanno i sensi o si addormenteranno.
Si sveglieranno il mattino dopo con la testa dolente ed il suono dei tamburi ancora echeggiante nelle loro orecchie.
Tutti hanno avuto degli incubi orribili di cui non ricordano nulla di preciso, e alcuni di loro non sapranno dire con
sicurezza se il rito tenutosi nottetempo faccia parte dei loro sogni o sia stato reale. Solo chi non ha bevuto il sangue
dello stregone ricorda i dettagli del rituale ed (eventualmente) abbastanza riposato per poter memorizzare gli
incantesimi.
***
3.2 UNA NUOVA SCOMPARSA
3.2.1
Una Sfida Amichevole
Quella mattina, mentre sono al villaggio i Pg notano dei guerrieri di ritorno dalla foresta con uno strano animale
catturato: una bestia alta pi di due metri con il corpo di un orso e la testa da scimmia (un Orso-scimmia, appunto). Le
statistiche di un Orso-scimmia sono del tutto simili a quelle di un Orso-gufo (vedi manuale).
Se si fanno avanti per osservare meglio, vengono avvicinati da Ullo, il capo guerriero che ha guidato la caccia all'Orsoscimmia nella foresta. Ullo alto ed atletico, dal fisico asciutto e dalle spalle possenti; il suo corpo tatuato in molte
zone, compresa la testa completamente calva.
Da lui i Pg possono apprendere che l'animale stato catturato vivo per combattere contro una giovane ragazza del
villaggio che aspira a diventare guerriera. Affrontare e sconfiggere la bestia appunto la prova necessaria perch sia
ammessa nella casta dei combattenti.
Ullo osserva con interesse le armi degli avventurieri; non ne ha mai viste di simili, fatte di quel materiale cos duro e
pesante, e si domanda quanto siano efficaci in battaglia. Propone quindi una sfida amichevole; se qualche Pg accetta,
affronter Ullo e la sua lancia indigena (per le statistiche di Ullo vedi par. 2.2.1).
Il duello dovrebbe svolgersi in pochi scambi; nel primo round Ullo lascia l'iniziativa al suo avversario, per osservarne
l'attacco. Il Master ricordi al Pg che l'incontro amichevole; la sfida pi interessante applicando le regole di
Combattimento Non-letale e di Maestria nell'uso delle Armi. Ullo combatte infliggendo sempre danni non-letali, e
tenter ripetutamente di disarmare l'avversario.
Il Pg coinvolto, sportivamente, non dovrebbe infliggere danni gravi all'avversario; se si batte efficacemente (ossia
colpisce almeno una volta Ullo) senza essere troppo violento, Ullo lo considerer un degno e valoroso avversario. Gli
avventurieri avranno cos guadagnato il suo rispetto e la sua amicizia. In questo caso il guerriero indigeno pu essere
una buona fonte d'informazioni nel proseguo dell'avventura.
Se viceversa il Pg non combatte onestamente n valorosamente, sar considerato da Ullo come un pessimo guerriero.
Inoltre, se ha subito gravi danni in Pf, il capo guerriero diventer nel seguito un nemico degli avventurieri, non fornir
alcuna informazione e se ne avr l'occasione, parler in loro sfavore esternando tutto il suo disprezzo.
A scontro finito, si avvicina ad Ullo un ragazzo indigeno che i Pg hanno gi incontrato: D'dampe. Egli chiede al
guerriero se un certo Gerish andato con lui a caccia quella mattina; Ullo risponde di no. Se sollecitato, D'dampe
afferma che nessuno l'ha pi visto dalla sera precedente. Ullo per non sembra allarmato: probabilmente Gerish a
caccia per conto suo oppure andato alla cascata; di certo torner tra poco, al massimo per il pasto di mezzogiorno.
3.2.2
Spedizione di Ricerca
Al villaggio c' l'usanza di mangiare tutti insieme a mezzogiorno; tutta la trib, esclusi gli stregoni e compresi Alfea ed
i Pg si ritrova nello spiazzo centrale tra le capanne. Gerish non s' visto; i Pg apprendono che si tratta del guerriero che
era seduto a fianco a loro durante la cerimonia della sera precedente, che i Pg avevano gi incontrato durante il tragitto
verso il villaggio. L'ipotesi pi avvalorata che sia stato aggredito da qualche animale nella foresta, oppure da qualche

guerriero Ustbul; la trib di Ustbul si infatti dimostrata ostile negli ultimi tempi agli Urao, e qualcuno di loro potrebbe
aver invaso il loro territorio, come gi era successo ultimamente.
Taro quindi decide di organizzare per quel pomeriggio una spedizione di ricerca, a cui i Pg non sono tenuti a
partecipare; tuttavia, se vogliono andare, possono aggregarsi al gruppo di Ullo, che va in direzione del monte; un'altra
gruppo guidato da Zundra perlustra invece le zone verso il mare. Ciascun gruppo composto da 10 guerrieri semplici
pi un capo. I Pg con armatura di metallo sono esortati a toglierla o a non venire per non perdersi restando indietro.
Se i Pg decidono di partecipare, notano che i guerrieri indigeni sono veloci ed esperti nel muoversi nella foresta;
conoscono molto bene i posti ed i passaggi migliori. Se i Pg hanno fatto amicizia con Ullo (vedi par. 3.2.1), questa
una buona occasione per parlare con lui e magari raccogliere qualche informazione. Ullo risponde a tutte le domande,
anche se vago e titubante nel parlare eventualmente di Tebledtul e dei suoi poteri. Se invece il precedente incontro
con Ullo aveva avuto esiti negativi, il capo-guerriero non per nulla disponibile al dialogo.
Se i Pg usano con successo l'abilit di Cercare Tracce, notano sul terreno delle strane impronte di un grande felino a sei
zampe; qualche guerriero della spedizione potrebbe spiegare loro che si tratta di una pericolosa Pantera Distorcente, e
fornirne la descrizione (vedi manuale). Il gruppo si muove verso la montagna e sale fino alla cascata (vedi Mappa 3,
allegata); durante il tragitto i Pg possono trovare tracce di altri animali o addirittura doverne affrontare qualcuno
pericoloso (a discrezione del Master). In ogni caso non trovano traccia alcuna di Gerish.
Arrivati fino alla cascata, possono osservare dall'alto la valle circostante; possibile vedere il villaggio Urao, il torrente
pi in basso ed anche la radura sacra, che si presenta in modo molto strano: un largo spiazzo erboso dove non cresce
alcun albero, in contrasto con la folta vegetazione circostante.
La cascata del torrente Urao alta 15 m. Qui i Pg ed i guerrieri si riposano, ed alcuni si rinfrescano con un breve bagno;
dopo circa mezz'ora si riparte in modo da essere al villaggio per il tramonto. Durante il tragitto di ritorno non succede
nulla d'interessante; ancora nessuna traccia dello scomparso; Ullo e i guerrieri cominciano ad avanzare ipotesi
pessimiste.
Il gruppo giunge al villaggio mentre il sole sta tramontando, e vedono che praticamente tutti sono riuniti nello spiazzo
centrale, dove c' gran movimento. C' anche lo stregone, ed ai suoi piedi giace il cadavere di un uomo.
3.2.3
Una Morte Misteriosa
Se i Pg non partecipano alla spedizione, passano al villaggio o nei dintorni il resto del pomeriggio, parlando magari con
qualche indigeno; un paio d'ore prima del tramonto vedono tornare il gruppo di Zundra: hanno trovato il cadavere di
Gerish. In breve giungeranno anche lo stregone e gli apprendisti; analizzando il corpo possibile notare che non ci
sono ferite n segni di lotta, annegamento o asfissia. Sul torace del guerriero impressa a fuoco la figura di una formica
alata con dieci occhi (si tratta dell'icona del Dio Rosso, vedi Mappa 7, allegata). Tebledtul fa allontanare tutti mentre lui
esamina il corpo con movimenti solenni. Poco dopo scambia alcune parole con il capo Taro, che a sua volta si avvicina
ai Pg e dice loro che lo stregone ritiene opportuno perquisire loro e la capanna dove sono alloggiati.
Anche se i Pg dovessero opporsi, la perquisizione avr luogo comunque; nascosto da qualche parte nel loro alloggio
viene ritrovato un marchio di ferro lavorato raffigurante la formica, che combacia perfettamente con la figura impressa
sul torace di Gerish.
Se invece i Pg hanno partecipato alla spedizione di ricerca, al loro ritorno vengono immediatamente arrestati; la loro
capanna gi stata perquisita. I dettagli dell'accaduto vengono loro spiegati dal capo villaggio.
In ogni caso quindi i Pg sono spogliati del loro equipaggiamento, legati strettamente e portati nella capanna di Taro.
3.2.4
Prime Mosse dell'Alchimista
Ma cosa sta accadendo in realt? Kelmae, inconsciamente guidato dall'influsso malvagio del Dio Rosso, sta rendendo
attivo il suo piano: la sperimentazione della pozione iniziata, e la morte di Gerish ne il primo risultato.
L'alchimista infatti, avvalendosi del mantello d'invisibilit, la sera della cerimonia ha mischiato al cibo del guerriero
qualche goccia del filtro; l'effetto delle erbe Tybille che lo compongono per ancora attivo; cos l'anima di Gerish
stata "strappata via" dagli spiriti per essere condotta nel Regno dei Morti, cio nel piano d'esistenza del Dio Rosso,
dove divenuta schiava. Per questo il corpo di Gerish non presenta ferite n segni di avvelenamento.
Durante la notte, Kelmae ha trasportato il cadavere nella foresta, per studiarlo. Ha quindi impresso a fuoco sul corpo il
simbolo della formica, che due mesi prima si era fatto fabbricare e portare dal continente. Questo marchio riproduce
con assoluta fedelt l'icona del Dio disegnata nel tempio sotterraneo (vedi par. 4.2.5).
L'alchimista non sa ancora se considerare i Pg una minaccia o una fortuna. Ha nascosto quindi il marchio nella loro
capanna per farli sembrare colpevoli; in questo modo gli avventurieri potranno essere sacrificati al Dio (un pensiero in
meno), oppure potrebbero trovare un colpevole tra la gente del villaggio per scagionarsi (probabilmente lo stregone, il
suo peggiore antagonista).
Gerish stato scelto come vittima perch in passato era stato guarito da Kelmae; nel suo piano questi vuole indurre lo
stregone, e quindi tutta la trib, a credere ad una specie di maledizione del Dio Rosso; ci spiegherebbe il carattere
sovrannaturale del decesso di Gerish ed in pi avvalorerebbe la tesi della morte stessa dell'alchimista.
Come vedremo, lo stregone fornir proprio l'interpretazione prevista; Kelmae stesso per non pu immaginare quanto
questa sia vicina alla realt...
***

3.3 ACCUSATI
3.3.1
Interrogatorio
L'omicidio (che si tratti di omicidio nessuno sembra avere dubbi) avvenuto, a giudicare dallo stato del corpo, la notte
della cerimonia o la mattina immediatamente successiva; purtroppo i Pg non ricordano molto circa le loro azioni della
serata in questione, ma indubbiamente protesteranno la loro innocenza.
Probabilmente si difenderanno facendo notare di non aver nessun movente anche se potrebbero ammettere di aver
incontrato Gerish in precedenza, e di essere stati seduti accanto a lui la sera della cerimonia. Taro mostrer loro
l'oggetto a forma di formica usato per marchiare la vittima, al quale i Pg sono totalmente estranei (non hanno mai visto
l'icona della formica).
A Taro le circostanze sembrano misteriose, ed ha qualche dubbio sulla colpevolezza dei Pg.
L'interrogatorio interrotto dopo breve dallo stregone in persona, che irrompe nella capanna del capo squadrando i Pg
con uno sguardo disgustato e sinistro; dice (rivolgendosi ovviamente a Taro) di aver analizzato il cadavere e di aver
scoperto la causa della morte e tante altre cose. Invita quindi tutti ad uscire, perch sua intenzione tenere un discorso
di fronte a tutto il villaggio riunito per esporre le sue conclusioni.
Nel frattempo i Pg saranno arrivati a credere di essere vittime di una cospirazione; o qualcuno li ha incastrati
costruendo delle prove a loro sfavore, oppure hanno compiuto qualche atto che non ricordano durante la notte del fatto,
quando per via delle droghe avevano perso le loro facolt decisionali, magari indotti da qualcuno a compiere l'omicidio.
Entrambe le ipotesi sembrano indicare Tebledtul come artefice del tutto.
3.3.2
Il Discorso dello Stregone
Dopo aver radunato intorno a s gran parte della trb, Pg ed Alfea compresi, Tebledtul tiene il suo discorso nello
spiazzo centrale dl villaggio. Qui afferma che il cadavere del guerriero non presenta traccia alcuna di ferita esterna, n
lieve n mortale, n di lividi che indicassero colluttazione.
Gerish morto semplicemente perch improvvisamente gli stata "rubata" l'anima. Questa ormai lontana nel Regno
dei Morti, e la vita del valoroso guerriero definitivamente persa, nel pi orribile dei modi.
Queste parole fanno rimanere senza fiato per il terrore tutto il pubblico in ascolto. In particolare un osservatore attento
potrebbe vedere la faccia di Eolf impallidire come uno straccio.
L'artefice di questa morte, o meglio gli artefici, secondo Tebledtul, sono i Pg che, invasati dallo spirito del Dio Rosso,
la notte della cerimonia, hanno mosso la loro mano sotto il suo influsso. Gerish in passato era stato curato dalla magia
sacrilega dell'alchimista, per questo il Dio voleva punirlo riprendendosi l'anima che gli era stata negata una prima volta
da pratiche aliene ed a lui avverse.
Aveva inoltre voluto che quella terribile morte servisse palesemente da esempio e da monito per tutti i suoi fedeli, e per
questo aveva marchiato la sua vittima col simbolo della formica, onde rendere evidente il suo passaggio.
Infine aveva usato come strumento gli stranieri ed aveva indicato con precisione la loro implicazione nella vicenda
lasciando il marchio insanguinato nella loro capanna per far capire a tutti chi fossero i veri colpevoli che andavano
giustiziati per placare la sua ira ed evitare nuove disgrazie.
Tebledtul espone le sue ragioni con decisione ed in modo molto pittoresco; le sue parole risultano molto convincenti
per la stragrande maggioranza degli indigeni, anche quando dichiara che l'unica soluzione plausibile quella di offrire
la vita dei Pg in sacrificio al Dio Rosso. A quel punto la folla sembra realmente intenzionata al linciaggio, ma vengono
calmati da Taro, che in cuor suo, viste le passate esperienze, particolarmente restio a riti di sangue e sacrifici, e non
saprebbe come giustificare il fatto al Gran Capo di Bedemmua.
Taro ricorda che, secondo le leggi dei loro avi, possibile condannare a morte qualcuno solo con il consenso totale
della trib; se perci anche una sola persona contraria al sacrificio dei Pg per un giusto motivo, questi verrebbero
risparmiati.
Alfea si fa subito avanti, ma lo stregone obietta giustamente che la sua parola non conta perch ella non fa parte della
trib e non ha il potere di decidere per le loro leggi.
Nessun altro sembra intenzionato a farsi avanti per i Pg, che a questo punto hanno facolt di parlare in propria difesa.
Se sono veramente (ma veramente) convincenti qualcuno li appogger (tra questi: Eolf) e avranno salva la vita. Questa
impresa davvero ardua (il Master pretenda dai Pg un discorso in prima persona: la situazione non risolvibile in ogni
caso con un tiro di dado); se non hanno argomenti a loro favore, o accuseranno qualcuno per discolparsi senza fornire
prove incontestabili, sar decretata la loro morte. Lo stesso accadr se parleranno male dello stregone e del suo credo
religioso, oppure se mettessero in dubbio i poteri o l'esistenza stessa del Dio Rosso.
Nel caso in cui qualcuno riesca in un discorso eccezionale, sar loro risparmiata la vita, ma verranno comunque tenuti
prigionieri. Avranno l'occasione per liberarsi durante l'attacco degli Ustbul, in una situazione simile a quella descritta
nel seguente paragrafo (i dettagli sono a discrezione del Master).
3.3.3
Lenta Agonia
I Pg vengono legati con delle robuste corde a dei pali piantati appositamente al limitare del villaggio, dopo essere stati
perquisiti (60% per ogni oggetto nascosto di essere trovato) e spogliati di ogni arma e armatura ad eccezione di quelle
di cuoio. Qualcuno potrebbe notare che tutto il loro equipaggiamento, anche gli oggetti che erano nei loro alloggi,
vengono portati nella capanna del capo Taro.

La triste sentenza della trib prevede la morte, lenta, per fame e per sete; dopodich i corpi dei Pg verranno dati in
pasto alle formiche per onorare il Dio. Non certo una prospettiva allettante per gli avventurieri; inoltre gi dal
momento dell'arresto che non mangiano e non bevono, e si sentono perlomeno affamati.
Dopo essere stati legati strettamente mani e piedi ai pali, con alle spalle il villaggio e di fronte la foresta, arriva presso
di loro lo stregone con i suoi due apprendisti. Tebledtul, come se non bastasse, con delle sottili schegge di legno pratica
dei piccoli fori sulle labbra dei Pg; le cosparge poi di strane sostanze salate che oltre a bruciare, aumentano la loro sete;
d loro da bere un liquido scuro ed amaro che gli impedir di dormire, per evitare che il sonno allevi le loro sofferenze
prima del sopraggiungere della morte. Si tratta di un potente infuso ricavato dalla Viz Cerula; per le successive sei ore
il Master applichi le opportune modifiche (vedi Appendice).
Gli stregoni pronunciano qualche formula incomprensibile, poi si allontanano; a guardia dei pali rimangono due robuste
sentinelle, pi Zundra. Se qualcuno dei Pg tenta di liberarsi, con ogni probabilit viene subito visto dalle guardie, che
per sicurezza aggiungono quattro o cinque giri di corda intorno al corpo di ogni prigioniero.
Quella notte i Pg odono ancora i tamburi e i canti degli indigeni, in direzione del villaggio; se chiedono quale sia il
motivo di tali riti, Zundra fa notare che questa una notte senza luna, mentre la costellazione della formica entra in
congiunzione con un sistema di due pianeti detto "Occhi del Serpente": la notte sacra al Dio Rosso e bisogna
festeggiarlo. Si svolgono inoltre i funerali di Gerish e il ringraziamento per la fine del supplizio propiziata
dall'imminente morte dei Pg.
La congiunzione astrale direttamente osservabile in cielo; se non hanno gi l'informazione, un esperto in Astrologia
pu calcolare che tale quadro celeste doveva essersi verificato circa un anno prima, coincidendo con l'arrivo
dell'alchimista al villaggio; questo pu dare un senso di fatalit a tutto ci che sta accadendo, e aumentare lo sconforto
dei Pg, che potrebbero essere suggestionati a loro volta dalla teoria della maledizione divina nei loro confronti, oppure
indurli a credere in un piano determinato e ben studiato, da una mente intelligente ed informata, atto ad incastrarli.
3.3.4
Attacco Notturno
Le guardie si stanno lamentando di non poter partecipare ai festeggiamenti per via del loro noioso compito, a causa
degli stranieri, e sono girati in direzione del centro del villaggio a scrutare i fal; in quel momento, anche grazie agli
effetti della pozione di Viz Cerula, alcuni Pg possono notare dei movimenti nel buio presso il limitare della foresta, e
identificare alcune figure umane che si muovono di soppiatto. Si tratta di guerrieri Ustbul che si accingono ad attaccare
il villaggio Urao, sapendo che i loro nemici quella notte sarebbero stati intenti a festeggiare pi che a vigilare, fedeli
alle loro tradizioni.
19 GUERRIERI USTBUL - Guerrieri di liv. 2
CA 5; PF 16; NA 1; THAC0 17 [18];
Protezione: scudo; Armi: lancia d'osso; Danni: 1d6+2 [1d6];
For 16, Int 9, Sag 10, Cos 13, Des 15, Car 9
Abilit pi diffuse: Cacciare, cercare tracce, orientamento e sopravvivenza nella foresta;
Tesori: nessuno;
Allineamento pi diffuso: Caotico Neutrale.
CAPO SPEDIZIONE USTBUL - Guerriero di liv. 4;
CA 4; PF 28; NA:1; THAC0 13 [14];
Protezioni: fasciatura di cuoio, scudo; Armi: lancia d'osso+1 (Skilled); Danni: 1d6+6 [1d6+3];
For 18, Int 11, Sag 10, Cos 13, Des 16, Car 12
Abilit: Cacciare, cercare tracce, orientamento e sopravvivenza nella foresta, combattere alla cieca;
Tesori: ciondolo di perla lavorato (val. 150 mo);
Allineamento: Caotico Neutrale.
E' loro intenzione portare un'azione veloce atta a derubare, uccidere e danneggiare il pi possibile il villaggio ed i suoi
abitanti, per ritirarsi poi in fretta tra la foresta in modo da subire il minor numero di perdite e di non lasciare il tempo
all'avversario per organizzare una difesa n un inseguimento.
Se i Pg non danno immediatamente l'allarme, i due guerrieri semplici vengono trafitti a morte da una pioggia di lance
prima di poter aprire bocca, e Zundra viene ferita; altrimenti si salveranno buttandosi a terra mentre danno l'allarme. In
ogni caso due lance che avevano mancato il bersaglio vanno in direzione dei Pg: uno di loro effettui un TS vs. Raggio
della Morte per non essere colpito dalla prima arma; per combinazione, la seconda si va a conficcare proprio contro uno
dei pali dove sono legati i Pg: muovendo i polsi vicino alla punta aguzza il fortunato quindi in grado di liberarsi in
poco tempo (2-3 round) dalle corde che lo immobilizzano, e poi liberare i compagni (4-5 round).
I guerrieri di Ustbul, una ventina in tutto, ignorano gli stranieri e si lanciano immediatamente ad assalire il grosso della
trib (per le statistiche vedi par. 2.2.1). A questo punto i Pg devono decidere se utilizzare la loro occasione per fuggire
nella foresta oppure tornare al villaggio a combattere. Il Master faccia semplicemente notare che gli Ustbul pur essendo
in numero minore stanno creando grande scompiglio al villaggio, appiccando il fuoco alle capanne, e che se i Pg
agiscono velocemente possono ancora prendere alle spalle i guerrieri nemici. Inoltre tutto il loro equipaggiamento
(compresi eventuali libri degli incantesimi) si trova all'interno della capanna del capo, che proprio in quel momento sta

cominciando a bruciare. Considerando anche che i Pg sono stanchi e probabilmente non in grado di nascondersi a lungo
nella foresta, la scelta di tornare al villaggio dovrebbe essere auspicabile. In caso contrario il Master dovr gestire la
situazione di fuga (vedi par 3.3.5).
In ogni caso, il blitz sar breve e gli Ustbul presto si ritireranno tutti nella foresta. Le fiamme alle capanne non
provocheranno danni irreparabili, ma parecchi indigeni (da min. 15 a max 35, a seconda se i Pg intervengono o no)
verranno uccisi o feriti in modo molto grave, mentre tra gli attaccanti ci saranno alcuni feriti ma nessuna vittima (se i
Pg intervengono, il bilancio dev'essere modificato di conseguenza).
Probabilmente gli avventurieri si lanciano nella mischia, oppure cercano di recuperare il proprio equipaggiamento nella
capanna di Taro.
Chi entra nella capanna deve fare due TS Soffio del Drago o subire ogni volta 1d8 danni da fuoco. Se non recuperano il
proprio equipaggiamento, c' un 65% o pi di probabilit per ogni oggetto infiammabile di essere distrutto, ed un 20%
per tutti gli altri (10% se magici) di essere danneggiati.
Chi partecipa subito al combattimento, ha automaticamente la sorpresa al primo round e attacca alle spalle godendo di
un bonus di 2 a TxC e danni. Se qualche Pg lo chiede, Tebledtul sembra non partecipare al combattimento e non si vede
nemmeno nei paraggi; questo potrebbe insospettire i Pg: in realt lo stregone stato ferito gravemente e si sta curando
in un luogo riparato.
L'intervento dei Pg viene notato con piacere dai membri della trib, che lo apprezzeranno molto (soprattutto il capo
Taro). I Pg possono cos riacquistare il favore del popolo ed essere considerati come dei valorosi combattenti degni di
rispetto, in particolare se la loro azione temeraria ed eroica: ad esempio salvano la vita ad un anziano o ad un membro
di qualche famiglia importante, oppure uccidono il capo dei guerrieri nemici (sta al Master presentare ai Pg alcune di
queste opportunit in battaglia); in questo caso nessuno dubita pi della loro innocenza e della loro buona fede (ad
eccezione di Tebledtul, naturalmente), e qualche indigeno che deve loro la vita potrebbe essere disposto (entro certi
limiti) ad aiutarli e difenderli in caso di necessit.
L'orgoglio dello stregone e la sua credibilit usciranno intaccate da questa situazione, ma solo leggermente: agli occhi
della trib egli resta sempre il pi saggio e pericoloso degli individui. Tebledtul comunque non cambier il suo modo di
pensare nei confronti dei Pg, anche se in generale eviter almeno per qualche tempo di accusarli pubblicamente,
preferendo ignorarli e lasciarli in pace.
3.3.5
In Caso di Fuga
Se i Pg invece di combattere fuggono nella foresta, le cose vanno diversamente: non possono in ogni caso lasciare
l'isola prima del ritorno della Settima Sirena; devono quindi sopravvivere nella foresta senza viveri n armi, potrebbero
perdersi o essere sopraffatti dalle bestie feroci che abitano tra i grandi alberi, o addirittura morire di fame o avvelenati.
Nascondersi nella foresta e cercare le prove della propria innocenza possibile ma arduo. Devono procurarsi viveri ed
acqua senza farsi vedere dagli indigeni del villaggio che danno loro la caccia; il Master consideri che gli autoctoni
conoscono molto bene il territorio circostante e sanno muoversi pi agevolmente velocemente dei Pg in quell'ambiente,
per cui prima o poi probabilmente scoveranno i latitanti.
La fuga dei Pg viene interpretata al villaggio come un'ulteriore prova di colpevolezza, e gli avventurieri non possono
riconciliarsi con gli indigeni se non con un'azione eccezionale: dovrebbero ad esempio trovare prove schiaccianti per
scagionarsi ed incolpare qualcun altro (l'Autore non riesce ad immaginare come ci sia possibile, tuttavia il DM fa le
pentole senza coperchi ed il Pg ne sa sempre una pi del DM); trovare Kelmae nella foresta senza poter vedere
l'invisibile per lunghi periodi di tempo praticamente impossibile.
3.3.6
Intrighi nella Notte
Mentre in corso l'attacco Ustbul, Kelmae, invisibile, torna nella sua capanna-laboratorio, approfittando del trambusto.
Egli ha infatti bisogno di alcune sostanze necessarie a modificare la pozione, e prepara un miscuglio proprio mentre
fuori imperversa la battaglia. Ha da fare fino al mattino, quando mischia il nuovo filtro sperimentale alla colazione di
Seybal (in precedenza l'aveva curata). Anche in questo caso gli effetti sono mortali ed istantanei.
Kelmae quindi decide di diluire appropriatamente la pozione per poter osservare meglio gli effetti di una morte lenta, e
la mischia nel cibo dei Pg. Purtroppo per loro non c' alcun modo di avvertire differenze di odore o di sapore col
normale cibo, n concesso alcun tiro salvezza, quindi gli avventurieri saranno automaticamente intossicati.
La pozione maledetta diluita li uccider entro 5 o 6 giorni; per 18 ore i Pg non avvertono alcun sintomo n alcun
dolore, quindi non possono sospettare niente. Il Master ricordi che non si tratta di un semplice avvelenamento, ma di
una potente maledizione: l'anima dei Pg destinata a diventare schiava del Dio Rosso, e gli "spiriti maligni" stanno per
venire a prenderla.
Dopo aver compiuto le sue malvagie azioni, Kelmae torna a nascondersi nella foresta, naturalmente senza essere visto;
convinto di stare agendo nel migliore dei modi, e crede di poter raggiungere la versione finale del filtro entro un paio
di giorni. Vedremo in seguito quanto tutte queste ipotesi siano sbagliate; l'alchimista infatti non altro che
un'inconsapevole vittima del terribile Dio Formica.
* * ** * *
Atto 4 MISTERI E LEGGENDE

***
4.1 NUOVI SVILUPPI
4.1.1
Altra Anima Rubata
Il mattino successivo alla battaglia, gli avventurieri si svegliano presto. D'dampe porta nella loro capanna una
succulenta colazione, porgendo da parte del capo Taro scuse e ringraziamenti. La colazione ottima, a base di frutta
esotica, pi qualche altra pietanza non ben identificata. I Pg la mangiano (hanno molta fame) e vengono intossicati,
senza saperlo. Poco dopo si sente un urlo: qualcuno ha trovato il corpo privo di vita di Seybal accasciato a terrra.
Viene fatto chiamare Tebledtul. Il corpo di Seybal non presenta alcuna ferita, ma non ha il marchio del Dio Rosso.
Comunque la diagnosi della morte analoga a quella di Gerish: improvvisa scomparsa dell'anima.
Stavolta Tebledtul non accusa i Pg, ma si limita ad accennare alla sventura portata dagli stranieri; infatti Seybal era
stata anch'essa in passato curata dalla "sacrilega arte magica" di Kelmae.
Se i Pg esaminano il corpo possono verificare che non ci sono ferite n sintomi di strangolamento o d'avvelenamento;
non ci sono nemmeno tracce di lotta o qualcosa che indichi una morte violenta. La causa della morte sembra quindi
essere un mistero, e i Pg non trovano un modo per spiegarla se non ricorrendo a giustificazioni sovrannaturali.
4.1.2
La Leggenda dell'Eroe
La trib molto scossa dagli ultimi avvenimenti; alcuni sono sdraiati in preghiera di fronte ai parenti morti nella
battaglia, altri stanno cominciando a ricostruire le capanne distrutte dagli incendi (tra cui quella del capo Taro); altri
ancora sono feriti e si fanno medicare da Eolf. Anche i Pg se ne hanno bisogno possono chiedere le sue cure, e questa
un'ottima occasione per parlare con l'ex stregone.
Durante la mattinata, uno degli anziani del consiglio fa cenno ai Pg di avvicinarsi; vicino a lui sono raccolti la maggior
parte dei bambini del villaggio. Ad un cenno del vecchio questi intonano in coro una canzone, che agli orecchi dei Pg
suona strana ed esotica, ma piacevole. I Pg non capiscono niente delle parole dei bambini (che parlano l'idioma
indigeno), ma alla fine della canzone il vecchio ben lieto di spiegare loro il suo significato: si tratta della leggenda
dell'Eroe Oglo-Awe-Kwundr, antenato del capo Taro.
Un tempo remoto il popolo dell'isola Bedemmua viveva in un mondo lontano, in pace e tranquillit, sotto le ali
protettive del Dio Rosso; quegli uomini non conoscevano odio, violenza n invidia. Un giorno per la malvagia Dea
Verde rap una giovane del popolo, il cui vero nome stato dimenticato, e che quindi viene ricordata col nome di Jahd,
che significa "corrotta". La Dea Verde insegn a Jahd ad odiare, e le disse di tornare dal suo popolo e diffondere il
nuovo sentimento. Disgraziatamente, lei fece cos; il Dio Rosso si accorse subito di ci che stava accadendo, quindi
scelse il pi valoroso e saggio guerriero, per farlo divenire Eroe in suo nome. Questi era il grande Oglo-Awe-Kwundr.
Mentre tutto il popolo era in panico, Kwundr affront la Strega Jahd. Inizialmente questa lo stava vincendo, affiancata
dai poteri malvagi che la Dea le aveva donato; poi il Dio Rosso fece la sua comparsa per aiutare il suo Eroe. Jahd colp
il Dio Formica, accecando due dei suoi dieci occhi, e lacerandogli le ali. Alla fine per fu abbattuta da Kwundr; il Dio
divor la sua anima, e l'Eroe il suo corpo.
Il popolo indigeno lasci quei luoghi e venne a vivere su quest'isola, dividendosi in trib; alcune hanno dimenticato il
loro antico Dio, ma la trib di Urao no, e lo venera ancora.
4.1.3
Nuovi Indizi
I Pg possono raccogliere nuovi indizi recandosi al laboratorio. Qui Alfea li accoglie amichevolmente come sempre; se
qualcuno ha l'abilit di Cercare Tracce, pu notare due impronte diverse all'ingresso della capanna-laboratorio, ma
impossibile stabilire a chi appartengano. Alfea sostiene di non aver visto nessuno e di non aver notato nulla di strano.
Basta una capatina nel laboratorio per notare che alcuni strumenti sono fuori posto, ed alcuni alambicchi sono stati
usati. Un ulteriore tiro in Cercare Tracce rivela che le impronte si dirigono nella stanza di Kelmae. Se cercano a fondo,
qui i Pg possono trovare la botola segreta che contiene il diario dell'alchimista.
Alfea riluttante, ma alla fine concede ai Pg di leggerlo. Contiene appunti circa le prime settimane trascorse al
villaggio, note sulla personalit di alcuni abitanti indigeni, e le cronache dei primi conflitti con lo Stregone Tebledtul.
Niente a riguardo della pozione e dei suoi ingredienti, n dei suoi poteri. C' invece uno strano accenno alla radura
sacra, dove l'alchimista sostiene di aver appreso qualcosa di importante e segreto. Alfea non sa a cosa quell'appunto si
riferisca, ma sconsiglia ai Pg di andare a controllare di persona, perch potrebbero nuovamente essere accusati dagli
indigeni.
Probabilmente per a questo punto i Pg vorranno andarci comunque; sia chiaro che dovranno farlo di nascosto se non
vogliono avere problemi. E' opportuno quindi avere un buon piano ed aspettare la notte. Le pozioni nel laboratorio
possono essere utili, e Alfea pu darle ai Pg se questi insistono un po'.
***
4.2 IL TEMPIO SOTTERRANEO
4.2.1
Recarsi alla Radura
Per recarsi di nascosto alla radura bene che i Pg aspettino la notte. Ci sono circa cinque sentinelle intorno al villaggio,
ma con un po' d'astuzia e con l'aiuto di un po' di magia possibile uscire dal perimetro senza essere visti. Inoltre

durante il pomeriggio cominciato un forte acquazzone; la pioggia ed il buio diminuiscono notevolmente la visibilit,
ed anche pi difficile udire eventuali rumori.
Il cambio di guardia tra le sentinelle avviene ogni tre ore circa. Se i Pg tramortiscono una guardia, o qualcosa del
genere, devono tenerlo presente; qualcuno potrebbe controllare la loro capanna, e trovandola vuota ritenerli colpevoli.
Nel caso in cui gli avventurieri fossero scoperti, verrebbero inseguiti; nessun indigeno entrer comunque nella radura,
che potrebbe per essere circondata.
In questi casi estremi il Master gestisca l'avventura secondo il suo buon senso; il paragrafo 4.4.7 pu essere usato come
punto di riferimento a cui ricondursi.
4.2.2
Al Centro della Radura
La radura un largo spiazzo erboso dove crescono solo le sacre erbe Tybille; queste sono alte circa trenta, quaranta
centimetri ed assomigliano a dei piccoli cespugli con numerose foglioline appuntite.
Se un Pg mangia anche solo una fogliolina di questa erba, perde permanentemente 1 pto di Saggezza al giorno; questo
effetto dura fino a quando il cuore dell'Avatar del Dio Rosso non viene squartato (vedi par. 5.3.5). La caratteristica non
torner, comunque, al valore iniziale a meno che sul Pg non venga lanciato l'incantesimo Scaccia Maledizioni da un
chierico di almeno nono livello. Se la Saggezza scende a 3 o meno, il Pg impazzisce, se scende a zero il Pg muore e la
sua anima diviene schiava del Dio Rosso.
L'ingresso al tempio un pozzo situato al centro della radura, camuffato con zolle d'erba ma indicato da un largo
circolo di pietre. Dal pozzo si accede al soffitto di un'ampia sala, costruita interamente con una pietra scura e tenera.
Tutte le pareti ed il pavimento sembrano essere continue, come se l'intero edificio sia stato ricavato da un'unica
gigantesca pietra. L'architettura geometrica non sembra appartenere allo stile degli indigeni, e le pietre non presentano
alcuna usura e pur sembrando antiche, non sono databili in alcun modo. I Pg potrebbero pensare che il luogo
appartenga a una cultura precedente a quella indigena.
Il tempio dedicato al Dio Rosso e celebra l'eroe Oglo-Awe-Kwundr nella sua lotta vittoriosa contro la strega Jahd.
Tutte le pareti delle tre sale sono coperte da disegni e simboli, anche se non c' nessuna scritta. Sul pavimento di
ciascuna raffigurata la costellazione della formica in congiunzione con gli occhi del serpente, periodo in cui l'influsso
del Dio Rosso sugli uomini pi forte che mai. Nel tempio non c' traccia di scrittura alfabetica n di metallo alcuno.
In tutto il tempio costituito da tre grandi sale. Si passa da una all'altra sala attraverso delle aperture semicircolari
intagliate nel muro. Il Master consulti la Mappa 5 allegata.
Di seguito la descrizione delle sale in ordine di visita da parte dei Pg.
4.2.3
La Sala delle Erbe
Vi si accede dal pozzo sul soffitto, calandosi in qualche modo con una corda; i Pg vengono subito attaccati da tre
Scarabei Tigrati (vedi descrizione sul manuale).
In questa sala narrata la leggenda della Tybilla, la mitica erba; essa ha una foglia per ogni formica rossa che viene
uccisa da un uomo (ogni pianta ha infatti tantissime piccole foglioline, e in tutta la radura ci sono migliaia e migliaia di
piante). La leggenda vuole che se un uomo mangia una foglia di Tybilla, l'anima della formica in essa racchiusa si
impossessi della sua anima, trascinandola per sempre nel regno dei morti (tutto ci vero, e i Pg se ne accorgeranno
prima che l'avventura finisca).
Su un'altra parete sono rappresentati dei riti, uno dei quali del tutto simile alla cerimonia tenuta da Tebledtul la prima
sera. Questo potrebbe far intuire che lo stregone stato in quel luogo.
4.2.4
La Sala dell'Eroe
Qui narrata la leggenda di come Oglo-Awe-Kwundr abbia ucciso la strega Jahd, seguace della Dea Verde. L'eroe
raffigurato alto come due uomini, nudo e muscoloso. La prima scena mostra Kwundr che viene incoronato re dal
popolo. Poi c' Jahd che lancia una maledizione sul villaggio, e la popolazione viene decimata. Un pugno di valorosi
capeggiati da Kwundr si mette in salvo, fuggendo all'interno di un grande formicaio.
La scena successiva vede l'eroe in comunione con una formica alata gigante, con dieci occhi: indubbiamente il Dio
Rosso. Di seguito raffigurata la lotta tra Jahd e Kwundr; sullo sfondo possibile notare la congiunzione astrale tra
formica e occhi del serpente. Poi si vede Jahd che al posto delle braccia ha due strane chele, e colpisce la grande
Formica prima lacerandole le ali e poi ferendola a due occhi. Infine Kwundr uccide Jahd staccandole le braccia e la
testa. L'ultima scena vede l'eroe e la Formica divorare rispettivamente il corpo e l'anima della strega.
Dopo queste sequenze ci sono degli altri disegni di stile molto diverso e pi semplici graficamente. Sembrano costituire
un racconto a parte. Qui si vedono le anime di molti uomini che lavorano come schiavi presso il dio Rosso, in una
specie di mondo sotterraneo, con sullo sfondo un'oscura grande costruzione (il Tempio stesso). Poi si vede una donna
che libera le anime dalla schiavit e le porta su un'isola (l'isola di Bedemmua, la donna Jahd, ma la forma stilizzata
dei disegni non permette di riconoscerla con sicurezza). Per ultima la Formica naviga su una stranissima imbarcazione
(simile all'edificio della prima scena) alla volta dell'isola, sullo sfondo, rispettivamente ad est e ad ovest sorgono le
costellazioni della formica e degli occhi del serpente, ad indicare che la congiunzione astrale favorevole al Dio Rosso
prossima a venire.
Quest'ultima serie di disegni stata fatta da Eolf, che viaggiando nel cosiddetto Regno dei Morti venuto a conoscenza
della vera storia del suo popolo; egli inoltre ha scritto sul muro il nome segreto e dimenticato di Jahd, come verr

spiegato nei capitoli seguenti. E' possibile leggere tale scritta solo illuminandola con una luce verde (ad esempio
schermando le torce con un panno verde). Ulteriori dettagli sono esposti nel capitolo conclusivo (vedi par. 5.2.2 e
5.2.3).
4.2.5
La Sala della Formica
La terza ed ultima sala la pi inquietante di tutte. C' un'unica gigantesca iscrizione su di una parete, che raffigura il
Dio Rosso, ovvero una formica alata con dieci occhi. L'icona praticamente identica alla rappresentazione del marchio
utilizzato per il primo delitto. Questo significa che chi ha costruito quell'oggetto deve per forza essere stato in questa
sala.
Nell'aria aleggia un sottile ed acre odore di difficile identificazione; qualcuno potrebbe pensare a sostanze stupefacenti
che impregnano tutto l'ambiente.
Se dapprima la sala sembrava completamente vuota,
ora ai Pg sembra di vedere delle strane e sinistre cose. Ogni volta che un PG ha una visione deve riuscire in un TS vs.
Incantesimi o fuggire dalla sala urlando in preda al terrore.
- Uno di loro nota per un attimo lo scintillio di otto occhi rossi nell'oscurit.
- Un altro vede un'orda di piccole formiche rosse che avvolgono totalmente il suo corpo.
- Per un attimo un terzo ha la certezza che le pareti, il soffitto ed il pavimento siano ricoperte totalmente da una
moltitudine di formiche rosse.
- Tutti coloro che rimangono nella stanza hanno la sgradevole sensazione che qualcosa gli cammini sul braccio, o tra i
capelli, o lungo la schiena.
- Da adesso in poi si succederanno altre illusioni, ognuna delle quali potrebbe far fuggire un Pg. Ad esempio possibile
vedere un mucchio di cadaveri che vengono rosicchiati da formiche, o ancora una donna che vomita un insetto grande
come un bambino, eccetera.
- Se qualche Pg resiste, un gruppo di formiche compare sul pavimento, formando l'immagine di un grande guerriero
indigeno senza testa, del tutto simile a Kwundr, che attacca.
IMMAGINE DI KWUNDAR - non-morto (visione);
DV 5* ; CA 6; PF Speciale; THAC0 14;
PX 400; TS G5; Mov 24 (9); Morale 12;
Attacchi: 1 lancia d'osso; Danni: 1d6+4;
Note: Pu essere scacciato come un Necrospettro; se riduce a zero o meno i PF del Pg che lo affronta, questi non
muore, ma perde i sensi per 1d6+2 turni; pu essere colpito solo da armi magiche;
Speciale: Ogni volta che Kwundr viene colpito, il Pg che lo vede deve effettuare un check di Saggezza: se riesce
Kwundr scompare, se fallisce non infligge danni e ha un malus di 1 (cumulativo) sul prossimo check;
Allineamento: Legale Malvagio.
- Se ancora qualcuno resiste allo scontro, vede l'immagine di una formica che rode il cervello ad una persona, non un
indigeno, ma un bianco vestito con una tunica azzurra (si tratta dell'alchimista, potrebbe essere identificato
conoscendone una descrizione); la visione dura un attimo, poi pi niente.
***
4.3 LA CAPANNA DEGLI STREGONI
4.3.1
Andare alla Capanna
I Pg potrebbero recarvisi in cerca di conferme riguardo ai sospetti su Tebledtul.
Se agiscono di nascosto, i Pg dovrebbero scegliere un momento in cui lo Stregone e i due apprendisti sono assenti (ad
es. durante un rito). Shebehodd, lo stregone anziano sempre in casa, ma non rappresenta un pericolo per i Pg; egli
infatti del tutto inabile a muoversi e a parlare, cieco, e non ha pi poteri magici tali da permettergli di nuocere a
qualcuno.
In casi estremi i Pg potrebbero tentare di entrare con la forza per stanare lo stregone, che si difender con tutti i mezzi a
sua disposizione.
Il Master tenga presente la Mappa 4, allegata, per una descrizione del posto.
4.3.2
Il Teschio
All'interno della capanna i Pg potrebbero con qualche difficolt trovare l'oggetto sacro che costituisce la fonte del
potere magico dello sciamano: in un'elaborata scatola di legno, il teschio putrefatto di un uomo (era la testa di OgloAwe-Kwundr). Questo talismano sorvegliato da tre Pantere Distorcenti (per le statistiche vedi manuale). Nel
momento stesso in cui i Pg si avvicinano eventualmente a questo oggetto, Tebledtul avverte senza dubbio la loro
presenza nella sua casa.
Se i Pg distruggono il teschio, Tebledtul perde istantaneamente tutti i suoi poteri magici (ma non il suo carisma sul
villaggio), e far di tutto per vendicarsi il pi crudelmente possibile.

4.3.3
Lo Stregone Anziano
Un incontro interessante potrebbe essere quello con Shebehodd, lo stregone anziano. Vedendolo i Pg si rendono conto
che l'uomo cieco ed incapace di muovere le gambe. Egli chiama vicino a s i Pg e prende le loro mani tra le sue,
rabbrividendo vistosamente. Poi scuotendo la testa disegna con un bastoncino sulla terra la figura stilizzata di un uomo
e la sua ombra; l'uomo avvolto come da un alone. L'anziano ha avvertito che i Pg stanno lentamente perdendo la loro
anima, e che resta loro solo la cosiddetta anima sostitutiva o anima-ombra.
SHEBEHODD, STREGONE ANZIANO - Chierico di liv. 4;
CA 9; PF 10; NA 1; THACH0 20 [20];
Protezioni: nessuna; Armi: nessuna;
For 9, Int 11, Sag 16, Cos 10, Des 6, Car 12
Incantesimi: Individuazione del Male, Individuazione del Magico, Individuazione dell'Allineamento;
Abilit: Conoscenza piante, tradizioni Urao, leggere i presagi;
Tesori: nessuno;
Allineamento: Legale Neutrale.
***
4.4 CONCLUSIONE DELLE INDAGINI
4.4.1
Elementi Risolutivi
A questo punto i Pg hanno elementi sufficienti per scoprire la verit; tutti i seguenti indizi portano a smascherare il
piano dell'alchimista:
1. Non stato trovato il corpo di Kelmae, il che fa pensare che egli non sia morto.
2. Il laboratorio stato usato per produrre ingredienti alchemici. Solo Kelmae (e forse anche Alfea) nel villaggio
conosce queste pratiche.
3. L'oggetto usato per imprimere a fuoco l'icona della formica sulla fronte della prima vittima (Gerish) di ferro
lavorato: dato che gli indigeni non conoscono i metalli n la lavorazione degli stessi, tale oggetto dev'essere stato
portato dall'esterno da qualcuno che gi conosceva l'iconografia del Dio Rosso.
4. Nel diario, Kelmae in pratica dimostra di essere entrato nel tempio situato sotto la radura sacra.
5. Solo chi stato nel tempio segreto conosce nei dettagli il simbolo del Dio Rosso riprodotto dal marchio; Kelmae,
forse Alfea e probabilmente Tebledtul ed Eolf sono stati nel tempio, ma solo Kelmae aveva la possibilit di farsi
costruire l'oggetto di ferro commissionandolo in continente e facendoselo recapitare da una nave di Lord Bergitov.
6. Le morti misteriose avvenute al villaggio possono essere state provocate dall'utilizzo dell'erba che Kelmae stava
studiando e doveva sperimentare, come deducibile dalle iscrizioni nel tempio segreto e come ben sanno gli stregoni
(Eolf compreso).
Oltre a questi, nell'avventura ci sono molti altri indizi svianti, che potrebbero portare i Pg a conclusioni diverse ed
erronee. I prossimi paragrafi presentano qualche esempio di ci che gli avventurieri potrebbero pensare, e di ci che
potrebbe accadere se dovessero accusare pubblicamente qualcuno.
4.4.2
Accusare Eolf
La prima vittima, Gerish, era un guerriero in contrasto con Eolf; quest'ultimo era stato gi disonorato con l'espulsione
dalla casta degli stregoni, avendo mostrato interesse per la magia dell'alchimista. La morte di Gerish era stata in
qualche modo predetta da Eolf quando questi aveva interpretato il volo degli uccelli neri. I Pg potrebbero pensare che
egli abbia rapito o ucciso Kelmae per appropriarsi dei suoi segreti, e che stia cercando di far incolpare loro o lo
stregone.
Conseguenze: se i Pg accusano Eolf, il villaggio non si opporr, vista la bassa stima che ormai hanno di lui. L'ex
stregone per si difender con fermezza. Come ultima difesa farebbe notare che il marchio a forma di formica fatto di
metallo, un materiale sconosciuto in tutta l'isola, e che quindi non pu appartenergli. Se i Pg non l'avevano notato,
questo pu essere un buon aiuto.
Se riconosciuto comunque colpevole, al pi sar percosso, e poi scacciato o imprigionato, ma non ucciso (il fantasma di
uno stregone, anche se rinnegato, potrebbe spaventare molti indigeni).
4.4.3
Accusare Alfea
Alfea sostiene di non aver toccato il laboratorio, invece questo stato di certo usato di recente. I Pg potrebbero credere
che ella stia mentendo. Inoltre ha tenuto nascosto il diario personale di Kelmae, in cui racconta i suoi mesi di
permanenza al villaggio. L'assistente sostiene di averlo fatto per motivi di riservatezza, non volendo consegnare un
oggetto personale di suo fratello a degli sconosciuti.
Un'altra stranezza che Alfea dice di non sapere quale sia l'esatto utilizzo della pozione, pur avendo collaborato agli
studi per un anno intero. Da tutto ci potrebbero nascere sospetti tali da indurre i Pg ad accusarla.
Conseguenze: una eventuale accusa di Alfea non sar ostacolata dagli indigeni n dallo stregone, per il semplice fatto
che lei una straniera, e per di pi profanatrice. Gli indigeni tuttavia preferiranno consegnarla prigioniera ai Pg
piuttosto che giustiziarla; gli avventurieri sono liberi di farne ci che vogliono.

4.4.4
Accusare Oglo-Abu-Taro
Il capo villaggio ha perso sua figlia nel sacrificio causato dal sacrilegio di Kelmae. E' un buon movente per un uomo
virtualmente al di sopra di ogni sospetto, ma enigmatico. Da qui una possibile accusa.
Conseguenze: accusare il capo villaggio una mossa azzardata, e verr considerata da tutti gli indigeni come un
offensivo e sfacciato affronto. Il villaggio potrebbe arrivare a linciare i Pg se questi non ritornano sulle loro posizioni,
oppure Taro potrebbe sfidare gli accusatori a combattere (uno alla volta) con le armi degli indigeni, e, dato che egli un
grande combattente, potrebbe avere la meglio su molti di loro.
4.4.5
Accusare Tebledtul
Lo stregone sospettabile per il suo comportamento avverso riguardo a tutti gli stranieri, ed in particolare per il
sacrilego Kelmae che sembra essere il suo antagonista in campo magico. E' lecito che i Pg pensino che lui abbia rapito
o ucciso l'alchimista, per disfarsi di un nemico oppure per apprendere i suoi segreti, o ancora per evitare al villaggio
una disgrazia.
Conseguenze: accusare Tebledtul una mossa pericolosa, ma gli indizi contro di lui potrebbero essere tali da
convincere un piccolo gruppo di guerrieri del villaggio a cui lo stregone sempre stato antipatico (a discrezione del
Master). Si potrebbe cos giungere ad una lotta interna al villaggio (solo in casi estremi), o uno scontro diretto tra lo
stregone e i Pg che cercano di stanarlo dalla sua capanna. Se i Pg dovessero alla fine ucciderlo o causarne la cacciata, il
Dio Rosso sar oltremodo adirato, e la sua vendetta finale sar ancora pi crudele.
4.4.6
Accusare il Dio Rosso
Il Dio Rosso potrebbe realmente essere in collera col suo popolo. Il sovrannaturale un'ottima spiegazione per tutte le
cose apparentemente inspiegabili, pertanto questa soluzione sembra semplicistica. D'altronde, la causa delle misteriose
morti a quanto pare di tipo sovrannaturale, e le congiunzioni astrali particolari potrebbero non essere una coincidenza.
L'atmosfera di fatalismo, i riti blasfemi, lo strano tempio sotterraneo potrebbero suggestionare molto i Pg.
Conseguenze: credere ad una reale maledizione del Dio Rosso una soluzione solo a prima vista un po' superficiale; in
effetti (ma i Pg lo sapranno solo alla fine) la zampino del Dio Rosso presente, e muove i personaggi di questa storia
come pedine su una scacchiera, per compiere la sua vendetta finale, preparando il ritorno del suo Avatar fisico su
questo piano d'esistenza.
4.4.7
Nuovamente nei Guai
Se i Pg si mettono nuovamente nei guai, ad esempio vengono scoperti quando si recano nella radura sacra o nella
capanna degli stregoni, fanno accuse azzardate, distruggono il teschio magico di Tebledtul o offendono in modo grave
le tradizioni religiose della trib, gli indigeni saranno intenzionati a catturarli per condannarli presumibilmente a morte.
Se i PG tentano di fuggire o di nascondersi nella foresta, avranno poche possibilit di evitare le ricerche dei guerrieri
indigeni, che sono molto esperti e veloci su quel terreno.
In caso di condanna a morte, lo stregone riterr opportuna una fine pi veloce rispetto alla precedente sentenza:
pertanto intender giustiziarli strangolandoli e poi cavando loro il cuore col suo pugnale rituale (un'elaborata lama
d'osso).
Tuttavia, toccando uno dei PG, un attimo prima dell'esecuzione, lo stregone si render conto immediatamente della
presenza nel corpo della vittima degli spiriti del Dio Rosso che gli stanno portando via l'anima. Riterr quindi
opportuno rinunciare all'esecuzione pugnalazione per permettere al Dio di punire gli avventurieri con i suoi mezzi. I PG
saranno quindi imprigionati e sorvegliati a vista da otto guardie.
Prima che la loro anima scompaia del tutto per potrebbe accadere qualche fatto inaspettato...
* * ** * *
Atto 5 LA VENDETTA FINALE
***
5.1 IL RITORNO DI KELMAE
5.1.1
Ultime Mosse dell'Alchimista
Dopo aver osservato gli effetti della pozione su Seybal e sui PG, Kelmae si sente vicinissimo alla conclusione dei suoi
studi. Realizza quindi un preparato definitivo, e decide di sperimentarlo su Eolf, che in passato si era attirato
l'inimicizia di molti per essersi interessato al suo lavoro. Invisibile come al solito, si reca al villaggio e mischia il
liquido al cibo di Eolf. Attende un giorno e nota che Eolf non muore n presenta alcun sintomo di malessere. Dunque
c' riuscito! Ha ottenuto realmente una pozione d'invulnerabilit! Per accertarsene con maggior sicurezza mischia al
cibo dell'ex stregone una dose letale di erbe velenose, per testarne l'invincibilit: Eolf si sente male, ed ha spasmi di
dolore per circa due ore, ma poi si riprende completamente senza riportare danni.
E' la prova decisiva. Kelmae ritiene a questo punto di aver finalmente raggiunto il suo scopo: ha ottenuto la tanto
agognata formula finale del preparato che rende invincibili e quindi virtualmente immortali.

Le sue conclusioni tuttavia sono (come sempre) errate: Eolf infatti immune all'attacco degli spiriti dovuto
all'ingestione della pozione perch in passato la sua anima era gi stata rubata e liberata; inoltre immune a molti tipi
di veleno naturale derivato dalle erbe della foresta. Infatti tutti gli stregoni durante il loro apprendistato sviluppano in
segreto tali immunit onde poter servirsi di droghe in dosi massicce: questo per raggiungere stati alterati di coscienza
che permettono trance utili alla meditazioni e alla comunicazione con gli spiriti e con la natura.
L'alchimista tutto ci lo ignora e, convinto del suo risultato, decide di bere tutta la pozione che gli rimane (quasi due
litri). Galvanizzato e suggestionato, non sospettando che gli resta solo poco tempo da vivere e credendosi immortale,
pronto a tornare (stavolta visibile) al villaggio per la sua trionfale comparsa finale. Questa non sar come lui se
l'aspetta, ma certamente non mancher di spettacolarit, come ora vedremo.
5.1.2
Una Spettacolare Ricomparsa
La mente di Kelmae sconvolta e controllata nel subconscio dal Dio Rosso, che lo sta usando per i suoi scopi di
vendetta. Le cose vanno cos: improvvisamente l'alchimista si fa vivo al villaggio, tra lo stupore di tutti (i PG sono
presenti), e comincia a ridere. Da poco si scatenata una forte pioggia; il temporale fa da sfondo alla scena. Kelmae ha
in mano la bottiglia vuota che conteneva la pozione nella destra, e il suo libro di appunti e studi nella sinistra. Alfea gli
corre incontro con lacrime di gioia per abbracciarlo.
Poi, agitando il libro, lui urla "Ce l'ho fatta infine! I miei studi sono perfettamente compiuti ed il massimo risultato
stato raggiunto! Stupitevi ora della mia potenza! Colpitemi ora, con tutta la vostra forza! Io ho ucciso i vostri fratelli, io
e nessun altro, e le loro vite sono servite al mio scopo! Colpitemi, adesso sono Kelmae l'Invulnerabile, il vostro nuovo
Dio!".
Alcuni guerrieri e forse anche i Pg, scagliano a questo punto delle armi contro l'alchimista; queste per rimbalzano o si
spezzano sul suo corpo senza causargli alcun danno. Kelmae comincia a ridere soddisfatto, con la bava all bocca; nei
suoi occhi ora chiaramente visibile la pazzia. Dopo pochi istanti per hanno inizio le convulsioni.
Kelmae si butta a terra contorcendosi violentemente, lasciando cadere il libro, senza smettere di ridere, ed i presenti
assistono alla sua lenta metamorfosi. Il suo corpo si copre di scaglie, poi di una spessa corazza, ingigantendosi; dal suo
torso allungato spuntano le zampe; infine la sua testa assume le fattezze di una formica, mentre la sua risata si tramuta
in un disgustoso gorgoglo; alla fine dal suo dorso sputano due ali lacere, e sul muso umido si schiudono otto occhi
rossi fiammeggianti: la trasformazione completa.
L'Avatar del Dio Rosso prendendo forma dal corpo maledetto e dalla mente folle di Kelmae finalmente giunto su
questo piano per compiere la sua pi grande vendetta.
5.1.3
Vendetta
Durante la trasformazione, gli indigeni sono talmente esterrefatti da non saper agire con tempestivit. Chiunque provi a
colpire Kelmae o la Formica, non infligge alcun danno: l'essere sembra del tutto invulnerabile. Solo armi magiche
(almeno +3) infliggono la met dei danni. Gli incantesimi lanciati frontalmente hanno il 20% di riuscita; quelli d'attacco
provocano solo la met dei danni, mentre incantesimi di controllo o che influenzano la mente sono inutili; gli
incantesimi di protezione sono invece efficaci.
La Formica comincia la sua vendetta trucidando e divorando tutti coloro che le capitano a tiro; questi non hanno alcuna
speranza di salvezza. Quando uccide una vittima, il Dio assorbe la sua anima, per cui diventa poco a poco sempre pi
grande. Tutti i guerrieri del villaggio partecipano allo scontro, e quasi tutti vengono uccisi. Lo stregone, se presente,
fugge alla sua capanna.
Eolf rimane immobile e non viene attaccato. La sua anima infatti gi stata riscattata da quello che gli indigeni
chiamano il Regno dei Morti, perci il Dio non pu riprenderla. I Pg sono invasati da spiriti maligni che stanno a poco
a poco portando via la loro anima, quindi il Dio Rosso non ha motivo di attaccarli. Se i Pg dovessero attaccare la
Formica, per, questa si difende con il suo attacco speciale Aura d'Inconscio. Dopo un turno di concentrazione,
un'ondata di potere si sprigiona dal mostro, come l'onda d'urto di una esplosione, stordendo 1d100 Dadi Vita di creature
nel raggio di 150 metri (nessun tiro salvezza).
I Pg cadono allora a terra completamente sfiniti e privi di sensi, mentre il Dio Rosso miete il maggior numero possibile
di anime tra gli impotenti indigeni di Urao.
***
5.2 SALVARE L'ANIMA
5.2.1
Un Tragico Risveglio
I Pg si risvegliano alcune ore dopo, durante la notte. Aprendo gli occhi si scoprono doloranti ed esausti dopo un sonno
di incubi che non riescono a ricordare. Sta smettendo di piovere; vicino a loro ci sono Eolf e la capo guerriero Zundra,
ferita gravemente, che i Pg hanno gi incontrato in precedenza. Eolf dice ai Pg che le loro condizioni sono gravi, gli
spiriti maligni stanno gi da un po' di tempo divorando la loro anima, e presto glie la strapperanno via del tutto.
Fa bere loro qualcosa, e racconta dell'incredibile massacro al villaggio. Il Dio Rosso s' vendicato uccidendo
praticamente tutti gli abitanti, ed ora vaga nella foresta per cercare nuove vittime. Eolf inoltre dice che quello il
motivo per cui il Dio li ha risparmiati, ed ha risparmiato anche lui perch la sua anima gi tornata dal Regno dei Morti

una volta. Zundra invece ha combattuto valorosamente ed scampata alla morte per miracolo, portando i Pg in salvo
nella foresta.
L'ex apprendista stregone disposto ad ascoltare e rispondere alle domande che i Pg hanno da fargli. Se non l'hanno gi
capito da soli, la mente di Kelmae era influenzata dal Dio Rosso gi da molto tempo, e quello che lui credeva essere un
infuso d'invulnerabilit era invece lo strumento del Dio per ritornare con il suo Avatar fisico su questo piano d'esistenza
onde compiere la sua vendetta. Se i Pg vogliono saperne di pi Eolf disposto a raccontare la vera storia del suo
popolo.
Se i Pg sono interessati al libro dell'alchimista, questo rimasto nel punto in cui Kelmae aveva avuto le convulsioni,
dove l'aveva lasciato cadere.
5.2.2
Il Racconto di Eolf
Tantissimo tempo fa la vita degli attuali abitanti di Bedemmua era molto diversa: loro non si trovavano ancora
sull'isola, anzi, forse l'isola non esisteva affatto. La condizione del popolo di Eolf era ben triste: essi vivevano in una
terra desolata e dura, squallida e opprimente; ma la cosa peggiore era la mancanza di libert: infatti vivevano come
schiavi per il pi terribile dei padroni, il Dio Rosso.
Le loro anime erano assoggettate al Dio che le controllava e sopprimeva in loro il desiderio di fuga o di ribellione. Cos
costringeva gli uomini a servirlo e ad edificare enormi templi a lui dedicati fatti di pietra e di sudore.
Un giorno per la Dea Verde, eterna rivale del Dio Rosso, riusc a fare sua seguace una schiava del suo antagonista. Le
insegn cosa fosse la libert, le insegn la disobbedienza ed il libero arbitrio, le fece assaporare la gioia di vivere per s
stessa, ed i sentimenti d'amicizia e piet nei confronti del suo popolo natio. Le insegn anche i segreti della magia e
della scrittura, dandole un nuovo nome e conferendole poteri sovrannaturali. La Dea Verde fece risorgere la sua anima
ad una nuova vita, e lei era decisa a tornare dal suo popolo per liberarlo dalla schiavit ed affrontare il Dio Rosso. Il
nome di questa donna conosciuto nelle leggende Urao come Jahd.
Il Dio Formica nel frattempo aveva previsto l'attacco, e scelse tra i suoi schiavi il pi forte e potente uomo: questi era
Oglo-Awe-Kwundr. Si assicur che gli fosse assolutamente devoto e lo riconoscesse come unico padrone della sua
vita.
Nel frattempo Jahd era tornata tra gli schiavi e cominci a risvegliare in loro l'istinto di libert e di ribellione, ma OgloAwe-Kwundr venne per sfidarla. Jahd era in difficolt, cos la Dea Verde corse in suo aiuto, invasando il suo corpo e
conferendole degli strani poteri. Ora Kwundr stava per soccombere quando il Dio Rosso venne a combattere al suo
fianco.
Lo scontro fu epico; Jahd fer il Dio distruggendo per sempre le sue ali e accecando due dei suoi dieci occhi, ma alla
fine il Dio Rosso e il suo campione ebbero la meglio e uccisero Jahd e la Dea Verde, rendendo schiave le loro anime.
Questa vittoria tuttavia fu inutile; oramai il bisogno di libert era nato nel cuore degli schiavi, che desiderarono cos
fortemente di fuggire da vincere con la loro volont il controllo del Dio Rosso, distratto dal dolore delle ferite riportate
nello scontro. Bast tale volont d'essere liberi perch la maggioranza del popolo riuscisse a cambiare la sua condizione
di vita viaggiando misteriosamente tra le dimensioni fino in questo mondo.
Eolf sospetta che sia stato il desiderio del suo popolo a creare l'isola. Mentre i suoi schiavi fuggivano, il Dio Rosso per
mand loro una potente maledizione: distorse il ricordo o fece al popolo dimenticare la loro storia, e si assicur cos
che molti di loro gli restassero devoti, in modo da poter preparare la sua futura venuta. Oggi questo terribile evento
accaduto.
Divorando le anime, il Dio le assoggetta e le fa tornare sue schiave nella dimensione natale. Le anime stesse dei Pg
stanno subendo questa amara sorte.
Questa storia Eolf l'ha appresa quando, in giovent, avendo accidentalmente mangiato l'erba Tybilla, fu invasato dagli
spiriti maligni. Tebledtul allora oper su di lui un potente incantesimo che gli permise di viaggiare nella dimensione
dove la sua anima era schiava. Qui riusc a liberarla e apprese dal racconto di un'altra anima, quella di Jahd, la vera
storia del suo popolo, e il rischio del ritorno del Dio Rosso.
Temendo di non riuscire a ricordare ci che aveva appreso, disegn questa storia sulle mura del tempio, che esiste
contemporaneamente in entrambe le dimensioni, essendo una specie di corridoio di passaggio tra i due mondi. Scrisse
anche il vero nome di Jahd, tracciando i simboli alfabetici secondo le sue indicazioni. Una volta tornato, aveva perso
ogni fede nei confronti del Dio Formica, ed questo il vero motivo per cui non divenne pi uno stregone, nonostante le
insistenze di Tebledtul, che vedeva in lui un potenziale ottimo successore.
5.2.3 L'Albero dal Nome Segreto
A questo punto i Pg probabilmente si sentono un po' spacciati e senza speranze, e fanno molte domande ad Eolf, che
risponde loro come meglio pu. I Pg sono incredibilmente deboli e stanchi: la loro anima sta ormai definitivamente
lasciando il corpo. Se chiedono ad Eolf se Tebledtul in grado di far viaggiare anche loro nell'altra dimensione alla
ricerca delle loro anime, questi risponde che indubbiamente lo stregone ne capace, ma non certo disposto ad aiutare
degli stranieri che non hanno fede. Inoltre se i Pg hanno distrutto il teschio, lo stregone non ha pi poteri magici. Eolf
invece non in grado di operare una magia cos potente. Per c' ancora una speranza.
Eolf conduce i Pg nei pressi di un grande albero secco, che contrasta con la lussureggiante vegetazione della foresta
circostante. Dice loro che per "entrare" nell'albero occorre pronunziare il nome segreto di Jahd, e loro forse sono in

grado di leggere l'iscrizione all'interno del tempio sotterraneo. In realt, quando ha viaggiato nel cosiddetto Regno dei
Morti, insieme alla sua anima ne ha riportata indietro un'altra, che ora vive in quell'albero.
I PG con Eolf e Zundra si recano quindi nuovamente nel tempio sotterraneo. Nella sala dell'Eroe, Eolf fa schermare la
luce delle torce con un panno verde. Illuminati da questo bagliore verdognolo si rivelano le rune scritte sulla parete.
Occorre usare con successo l'abilit di Lettura dei Linguaggi oppure l'incantesimo omonimo per capire la pronuncia di
tale parola, che la seguente: "Asha-Azt-Hekyjim".
Pronunciando correttamente ed a voce alta questo nome di fronte all'albero secco, compare nel tronco dell'albero una
cavit abbastanza grande da far entrare una persona. Eolf invita quindi i PG e Zundra ad entrare uno dopo l'altro
nell'albero. Chi si introduce nel vano sembra infatti scomparire all'interno di esso, inghiottito dall'oscurit.
5.2.4 Forgiati nell'Anima
I Pg insieme a Zundra entrano nell'albero e si ritrovano in un prato verde, immerso nella pace e nella tranquillit. Qui
cominciano gi a sentirsi molto meglio. In lontananza scorgono una figura umana sdraiata sul manto erboso.
Avvicinandosi vedono che si tratta di una ragazzina indigena che potrebbe avere dieci anni, che saluta i Pg con un
cenno del capo. Questa ragazzina la rappresentazione dell'anima di Jahd, ovvero Asha-Azt-Hekyjim (d'ora in poi pi
brevemente Asha).
Lei chiede ai PG, nella loro lingua, come mai sono venuti a trovarla e cosa vogliono da lei. Dopo che i Pg le hanno la
situazione Asha ritiene opportuno aiutarli. Fa degli strani gesti intorno ai corpi di tutti i Pg dicendo che in quel modo
crea una barriera che la loro anima non pu oltrepassare per uscire dal corpo. Il poco d'anima che gli resta costruir
un'anima-ombra, in grado da tenerli in vita ed in forze per qualche giorno.
Poi bacia i Pg sui palmi delle mani, conferendo ad esse in questo modo una maggiore forza per affrontare il
combattimento. Infatti l'unico modo per riprendersi l'anima quello di sconfiggere l'Avatar del Dio, e squarciare il suo
cuore nero.
Infine d ai Pg alcuni utili consigli. Il primo quello di credere in loro stessi e di non farsi assoggettare dalla Formica,
che ha il potere di controllare le menti deboli. Secondo: gli otto occhi del mostro hanno la facolt di proteggerlo
parzialmente dagli attacchi magici, ma c' un modo per attaccarlo comunque. Terzo: tutti gli incantesimi possono essere
utili. Quarto: lei e la Dea Verde saranno vicini ai Pg in caso di difficolt.
Infine Asha dona a ciascun Pg (ed anche a Zundra che con loro) una pietra di forma triangolare. Su ogni angolo di
questa pietra brilla una piccola luce verde. Asha dice che in caso di difficolt possono appellarsi al potere della pietra,
che il potere della Dea Verde stessa.
I Pg possono notare delle grandi crepe nel terreno che squarciano il manto erboso: se chiedono una spiegazione la
bambina dir che purtroppo quel posto si sta sfaldando e lentamente va in rovina, dato che l'anima di un uomo non pu
vivere a lungo nel corpo di un albero. L'albero oramai secco, e quando morir del tutto, sar finita anche per lei.
Poi congeda i Pg dicendogli di andare e augurando alle loro anime di rimanere libere.
Non appena si voltano, i Pg si trovano all'esterno dell'albero, dove Eolf li stava aspettando. Si sentono di nuovo in
forze; vengono istantaneamente curati da tutte le ferite, le malattie e le maledizioni, e sono riposati al punto da poter
eventualmente memorizzare gli incantesimi se ne hanno bisogno.
***
5.3 IL CONFRONTO COL DIO
5.3.1
Strategie d'Azione
A questo punto ai Pg non rimane altro che trovare il Dio Rosso ed affrontarlo. Un buon punto per cominciare a cercare
il villaggio. Qui i Pg vedono un centinaio di cadaveri semisbranati di quasi tutti gli indigeni del villaggio, tra cui
quello di Taro, di Alfea e di Ullo. Mancano invece quello di Tebledtul e dei due apprendisti.
Zundra ed Eolf trovano i cadaveri di parenti ed amici e non possono fare a meno di piangere e di intonare un canto
funebre: ora sono ancora pi determinati nella loro lotta. La vendetta del Dio ha avuto effetti terrificanti.
Se vogliono, i Pg possono facilmente trovare e prendere il libro di Kelmae (in fondo quello il motivo della loro
missione); Zundra invece si arma della grande lancia d'osso che apparteneva ad Oglo-Abu-Taro, la Lancia dei Capi. Lo
Scudo dei Capi, purtroppo, andato distrutto.
La Formica ha lasciato tracce non troppo difficili da seguire; i Pg potrebbero trovarle e notare che il Dio deve essersi
diretto verso la capanna degli stregoni, oppure andare comunque in quella direzione.
5.3.2
La Fine di Tebledtul
I Pg giungono presso la capanna degli stregoni, e vedono Tebledtul e gli apprendisti sdraiati al suolo, immobili. Un
ascolto attento potrebbe rivelare che non sono morti, ma stanno salmodiando a bassa voce.
Se i Pg vogliono, possono tentare d'attaccare di sorpresa lo stregone, oppure possono avvicinarsi o ancora stare a
guardare. Se Tebledtul avvertisse la loro presenza li attaccherebbe senza esitazione con tutte le sue forze. Nei suoi
occhi possibile leggere odio, un po' di follia e tanta disperazione.
Ai Pg concesso poco tempo (3 round di combattimento) prima che sopraggiunga la Formica. E' possibile udire il suo
osceno gorgogliare quando questa si avvicina; in questo modo i Pg non vengono sorpresi. Se Tebledtul e gli apprendisti

sono ancora vivi, lasciano che la loro anima venga divorata dalla Formica; questa procedura istantanea, perch il Dio
si impossessa delle anime assorbendole come una spugna fa con l'acqua.
In questo caso si sommino i PF dello stregone e degli apprendisti al totale della Formica, che gi molto pi grande
della prima volta che i Pg l'hanno vista, subito dopo la trasformazione; inoltre il Dio ora in grado di lanciare gli
incantesimi dello stregone (se questi aveva ancora i suoi poteri) una volta per round (in aggiunta ai normali attacchi).
A questo punto nessuno si frappone tra i Pg e la Formica: lo scontro finale pu avere inizio. Eolf si fa da parte (non
conosce incantesimi n sa usare armi) e osserva lo scontro eventualmente suggerendo qualcosa ai Pg se questi sono in
difficolt (a discrezione del Master). Zundra invece combatte valorosamente con la sua lancia d'osso a fianco dei Pg,
senza risparmiarsi.
5.3.3
Combattimento Finale
Le statistiche del Dio Rosso sono riportate alla fine di questo capitolo; sono state opportunamente modificate
considerando che i Pg hanno ricevuto la benedizione della Dea Verde. Se non avessero questo privilegio infatti il Dio
sarebbe per loro praticamente invincibile.
La Formica comincia con il suo attacco Aura d'Inconscio; stavolta ai Pg concesso il Tiro Salvezza vs. Soffio del
Drago. Chi fallisce rimane stordito solo per un round, durante il quale non pu attaccare n difendersi.
Il Dio Rosso infligge i normali danni per gli attacchi fisici (1d6 per ciascuna delle 4 zampe che utilizza per combattere);
l'attacco portato con le mandibole provoca il risucchio di 1d6 punti di Saggezza (fate fare ai Pg un TS Incantesimi). Se
la Saggezza scende sotto a tre, il Pg non pi in grado d'intendere e di volere (impazzisce); se scende a zero o meno
muore istantaneamente e la sua anima risucchiata dal Dio; in quest'ultimo caso aggiungete i PF del malcapitato a
quelli della Formica.
In pi il Dio Rosso pu lanciare un attacco d'Aura ogni 2 round (uno per concentrarsi ed uno per lanciare) e un
incantesimo di Tebledtul per ogni round (solo se ha assorbito la sua anima e se lo stregone aveva ancora i suoi poteri).
Dopo alcuni round (a discrezione del Master) per Eolf entra nella capanna degli stregoni e, con l'aiuto di Shebehodd,
si impossessa del teschio che racchiude la forza di Tebledtul e lo fa a pezzi. Istantaneamente, la Formica perde quegli
incantesimi.
Il Dio ha il 50% di possibilit di subire l'effetto di incantesimi lanciati frontalmente, il 90% da altre posizioni; in pi
usufruisce normalmente dei suoi TS. Incantesimi che influenzano la mente (come Charme ed Esp) hanno l'unico effetto
di fargli perdere la concentrazione: in quel Round ed in quello successivo non pu lanciare un attacco d'aura, anche se
pu combattere normalmente con zampe, morsi ed eventualmente incantesimi.
5.3.4
Poteri delle Pietre della Dea
Come Asha ha detto, la Dea Verde vicina ai Pg durante il combattimento, ogni volta che questi si appellano ai poteri
delle pietre magiche. La Dea Verde si identifica in una gigantesca mantide religiosa dal colore verde smeraldo. Quando
un Pg utilizza una carica della pietra in attacco o in difesa, gli sembra di vedere al suo fianco la Dea che guida per un
attimo le sue mosse.
I poteri delle pietre triangolari possono essere utilizzati come segue.
- Quando un Pg colpisce, concentrandosi sulla pietra triangolare donata da Asha, tirando sotto la Saggezza, infligge il
massimo dei danni pi un numero di Pf pari alla sua Caratteristica Primaria.
- Quando un Pg lancia un incantesimo che oltrepassa la barriera Anti-magia del Dio, appellandosi ai poteri della pietra
fa s che il Tiro Salvezza del mostro fallisca automaticamente.
- Se un Pg si concentra sulla pietra della Dea Verde quando sta subendo un attacco d'aura o un risucchio di Saggezza,
riesce automaticamente nel Tiro Salvezza (non necessario alcun tiro, neanche per concentrarsi).
Ogni volta che un Pg si appella ai poteri della sua pietra, recupera automaticamente 1d3 PF; contemporaneamente una
luce verde scompare da un angolo della pietra stessa. Quando tutte e tre le luci si sono spente le cariche sono esaurite, e
la pietra diventa inutile.
Il Master si senta libero di limitare o ampliare i poteri o il numero di cariche delle pietre per meglio bilanciare l'incontro
finale, valutando le possibilit del particolare gruppo di Pg.
5.3.5
Esito dello Scontro
Se nessun Pg sopravvive allo scontro, o se comunque l'Avatar del Dio Rosso non viene ucciso, le anime dei Pg saranno
per sempre delle schiave senza volont agli ordini della Formica nella sua sfera d'esistenza. Questo implica che i Pg
non possano comunque essere resuscitati (perlomeno non con un normale incantesimo di Resurrezione).
Se invece l'Avatar viene abbattuto, come auspicabile, il Dio Rosso non potr pi manifestarsi su questo piano
d'esistenza per 1d20 decenni. La grande carcassa della Formica deve essere aperta: come ha detto Asha, l'unico modo
per liberare le anime schiave e per i Pg di riappropriarsi completamente della loro anima, quello di aprire il cuore nero
del Dio. In questo modo tutte le anime che il Dio aveva divorato saranno libere di riposare in pace. Questo vale anche
per le anime dei Pg eventualmente uccisi dal risucchio di Saggezza; in questo caso i loro corpi sono "resuscitabili".
Nel momento in cui i Pg aprono il cuore del Dio, un enorme bagliore opaco si sprigiona dal suo interno, ed possibile
avvertire la presenza di centinaia di entit, che fanno sentire la loro voce esplodendo come in un boato. I Pg ancora vivi
sentono d'un tratto l'anima fluire di nuovo nel proprio corpo e calzarvi perfettamente, come una mano che si infila in un

guanto della giusta misura. Lo shock dovuto a questa sensazione estremamente inebriante tale da fargli nuovamente
perdere conoscenza.
AVATAR DEL DIO ROSSO
DV 14+3****(*); PF 170;
CA dorso: -2, frontalmente: 0, occhi: 2;
PX 5150 (6100 con incantesimi); TS C15; Mov 24 (9);
Efficacia Anti-magia: 50% frontalmente, 10% altrimenti;
Attacchi: 4 zampe + 1 morso, oppure 1 Aura (+ 1 incantesimo di Tebledtul per round - eventualmente);
Danni: zampa 1d6 (THAC0 10), morso 1d6 + risucchio 1d6 pti Saggezza se fallisce un check di Saggezza (THAC0 8);
Descrizione degli attacchi d'Aura ( necessario 1 round di concentrazione):
- Aura d'Inconscio: stordisce 1d100 DV di nemici per 1 round, concesso TS vs. Soffio del Drago;
- Aura Vortice: risucchia 1d6 pti Saggezza a tutti i presenti che falliscono un check di Saggezza;
- Aura Urlo Interiore: 1d6+3 danni + paralisi per 1d3+1 round, concesso TS vs. Raggio della Morte;
Note: - pu essere colpito solo da armi magiche o benedette dalla Dea Verde;
- nei suoi otto occhi risiede l'Anti-magia; ogni occhio ha 1 PF (gi calcolati nei PF totali); ogni volta che perde un
occhio, l'efficacia dell'Anti-magia diminuisce del 5% frontalmente e dell' 1% in generale; quando perde tutti gli occhi
l'Anti-magia scompare del tutto ed il Dio subisce una penalit di 2 ai TxC e alla CA;
Tesori: nessuno;
Allineamento: Legale Malvagio.
***
5.4 ULTIME DECISIONI
5.4.1
Un Migliore Risveglio
I Pg si risvegliano circa dieci ore dopo. Hanno recuperato tutti i Pf, e se avevano subito un risucchio di Saggezza, ora la
caratteristica tornata al suo valore normale. Accanto a loro ci sono Eolf, Zundra (se non era morta nel combattimento)
e Shebehodd, lo stregone anziano. Questi sono gli unici indigeni Urao sopravvissuti alla vendetta del Dio Rosso.
Se Zundra sopravvissuta al combattimento, i Pg si accorgono ben presto di molti notevoli cambiamenti nel suo modo
di comportarsi e di parlare. Infatti ella non pi Zundra, ma nel suo corpo abita ora l'anima di Asha, fusa insieme
all'anima della Dea Verde stessa.
Zundra infatti ha preferito raggiungere gli altri guerrieri del suo villaggio nell'aldil, che ora non pi il Regno dei
Morti, ma il Regno delle Anime Libere. L ha ritrovato i suoi compagni e i suoi familiari, che l'hanno festeggiata come
un'eroina.
Prima di lasciare questo mondo ha voluto donare il suo corpo all'anima che prima viveva nell'albero secco.
Eolf e Asha hanno gi raccolto e composto tutti i cadaveri della gente del villaggio, pi quello di Alfea, e sono pronti
ad accendere un fal per cremarli.
Dopo la cerimonia di cremazione, Asha porta i Pg a vedere i resti dell'Avatar del Dio Rosso: la gigantesca formica col
petto squarciato si pietrificata in marmo rosso, e quella terribile statua rimarr per sempre in quel luogo come monito
per il futuro, cosicch nessuno possa dimenticare la sua crudelt. La maledizione del Dio Rosso finita.
5.4.2
Il Libro di Kelmae
Se i PG non l'hanno gi fatto in precedenza, possono raccogliere il libro che Kelmae aveva lasciato cadere nel fango.
Questo contiene gli incantesimi da lui conosciuti (alcuni sono andati persi perch le pagine si sono bagnate, a
discrezione del Master) e soprattutto i suoi studi riguardo l'erba Tybilla e la pozione d'invulnerabilit che voleva
ottenere.
Eolf mette in guardia i PG riguardo alla pericolosit di tali conoscenze, e ricorda loro di come la follia abbia invaso la
mente dell'alchimista, portandolo all'autodistruzione. Tuttavia i PG hanno corso tanti rischi per avere quel libro che ora
appartiene a loro; pertanto sta a loro soltanto decidere cosa ne vogliono fare. E' possibile recuperare anche il mantello
di invisibilit che Kelmae ha perso durante la metamorfosi: questo oggetto rovinato ed offre invisibilit solo al 45%,
ma pu essere riparato da un elfo di almeno sesto livello pagando un prezzo appropriato.
Alcuni PG inoltre potrebbero voler incendiare la radura sacra; Eolf ed Asha sono d'accordo. Dopo aver bruciato la
radura non rimane alcuna traccia delle erbe magiche n, stranamente, del tempio sotterraneo, che sembra essere del
tutto svanito.
5.4.3
Come Ringraziamento
Per ringraziare i Pg per la loro impresa, Asha regala loro un grosso smeraldo di forma triangolare. La pietra ha il valore
di duemila monete d'oro, ed ha il potere di esaudire un Desiderio, purch non sia di profitto personale. Ad esempio
potrebbe essere usato per resuscitare un Pg morto nel corso dell'avventura. Inoltre lo smeraldo porta fortuna: chi lo ha
con s gode di un bonus di uno su tutti i Tiri Salvezza, ad eccezione di quello contro Incantesimi.
La pietra ricorder in futuro ai Pg la loro avventura sull'isola, e le anime che anche grazie a loro sono state salvate dal
giogo della schiavit eterna.

Se ai Pg rimasta qualche pietra triangolare non ancora scarica del tutto, le cariche residue possono essere utilizzate
per assorbire eventuali risucchi d'energia o maledizioni.
5.4.4
Ritorno a Casa
La Settima Sirena torna a prendere i Pg un paio di giorni dopo lo scontro col Dio. I Pg scorgono una colonna di fumo in
direzione della costa: il segnale. Eolf e Asha accompagnano gli avventurieri fino alla spiaggia. Dimitri, il capitano
della nave, li accoglie amichevolmente per riportarli nel continente. Durante il viaggio di ritorno non succede nulla di
particolare; i Pg dovrebbero mettersi d'accordo tra di loro su cosa raccontare a Lord Bergitov, e decidere cosa fare con
il libro di Kelmae.
Dopo sei giorni di navigazione la nave giunge nel porto di Specularum; Elmer l ad attenderli. Si complimenta con
loro e li conduce presso la villa del Lord. Quest'ultimo ricompensa i Pg secondo quanto stabilito all'inizio, a seconda se
si ritiene soddisfatto o no del loro lavoro. Elmer riconsegna agli avventurieri i loro cavalli.
L'avventura finita.
***
5.5 POSSIBILI AVVENTURE FUTURE
5.5.1
Fuga dalla Sfera del Dio
Se l'Avatar del Dio Rosso ha avuto la meglio sui PG nello scontro finale, alcuni o addirittura tutti gli avventurieri
potrebbero aver perso la loro anima. Un'avventura interessante potrebbe essere l'organizzare la fuga dalla dimensione
del Dio Formica dove centinaia di anime sono tenute schiave senza la possibilit di ribellarsi. La benedizione della Dea
Verde fa s che le anime dei PG siano ancora capaci di una volont propria. Eolf ed Asha, insieme eventualmente a dei
PG superstiti, potrebbero intraprendere un viaggio dimensionale per dare la libert alle anime perdute. Ma il Dio Rosso
nella sua dimensione originaria potentissimo ed immortale...
5.5.2
Una Formula Pericolosa
Se i PG non hanno distrutto gli appunti di Kelmae n hanno bruciato la radura sacra, potrebbero trovarsi nuovamente
nei guai. Se consegnano gli appunti a Lord Bergitov avranno una ricompensa maggiore, ma di certo gli specialisti di
arti magiche al servizio del nobile continueranno gli studi maledetti cadendo nello stesso errore di Kelmae. Se il
l'Avatar del Dio Rosso stato ucciso, questi fisicamente esiliato dal Primo Piano d'esistenza. Tuttavia la malvagia
divinit pu ancora influenzare le menti dei mortali; si potrebbe cos venire a costituire una setta dedicata al Culto della
Formica proprio a Specularum. Questi pazzi adepti hanno intenzione di mischiare l'erba Tybilla, che si sono procurati
in gran quantit, alla mensa dei poveri che si tiene ogni settimana presso la la cattedrale della Chiesa di Thyatis, per
creare un vero e proprio esercito di invasati che assalti la capitale portando morte e distruzione. Ai PG il compito di
impedire che ci accada, o di affrontarne le conseguenze, dato che il Dio Rosso vorr indubbiamente vendicarsi di loro
per mano dei suoi sudditi folli...
5.5.3
La Vendetta degli Adepti
Se i PG hanno sconfitto il Dio, distrutto la radura sacra e gli appunti di Kelmae, potrebbero nonostante tutto trovarsi
ancora nei guai. Il culto del Dio Rosso infatti fu importato in continente ai tempi della tentata colonizzazione dell'Isola
di Bedemmua ad opera dell'Impero Thyatiano. L'unica ragione di vita per gli adepti di questo credo malvagio oggi
quella di vendicare la disfatta del proprio Dio. I PG sono ancora in grave pericolo, e cos anche Eolf ed Asha, dato che i
cultisti cercheranno di impossessarsi innanzitutto delle loro anime per assoggettarle, e per ci lotteranno con astuzia
utilizzando tutte le loro risorse. I PG dovranno affrontare la materializzazione di tutte le proprie paure per restare
padroni della propria volont. Ancora una volta un aiuto importante potrebbe venire dalla Dea Verde, ma i PG
dovranno tornare sull'Isola Selvaggia se vorranno ottenerlo...
* * ** * *
CONSIDERAZIONI FINALI
Fonti d'Ispirazione
La mia fonte d'ispirazione principale nello scrivere questa storia stata senza dubbio "La Via del Wyrd" di Brian Bates.
Da questo bel libro ho ripreso qualche personaggio o idea (ad esempio il "furto" dell'anima), ma soprattutto l'atmosfera
che si crea per il contatto con culture religiose differenti. Mi ha ispirato molto, aiutandomi ad entrare nel "clima
indigeno", l'album "Roots" dei brasiliani Sepultura, e l'album "Soul Fly" del gruppo omonimo. Suggerisco l'utilizzo di
alcuni brani come colonna sonora dell'avventura.
Le altre fonti d'ispirazione sono naturalmente le tipiche letture di un appassionato di Fantasy, che non necessario
elencare.
Ringraziamenti
Ringrazio Dsire e Sara per le correzioni e i suggerimenti; Alessandro "Cobra" (il Master dei Master) per il prezioso
aiuto tecnico e le correzioni; Alef Nerbreon per avermi allietato con la cornamusa e le poesie; Alessandro Gatti e

l'associazione Labyrinth di Genova, pi tutti gli organizzatori del concorso omonimo; Mayra, Fin-Ferl, Raflesia,
Artemisia, Theoden, Gnor, Raysha, Nub-Soth, Cyndrael, Tremendia, Elrond, Aura, Trobongo per il playtesting, i
consigli e gli "apprezzamenti". Un minuto di raccoglimento per Aura e Trobongo, tragicamente morti nell'Isola
Selvaggia.
* * ** * *
Appendice: PIANTE
La foresta ricca di erbe e piante di ogni tipo; se qualcuno dei Pg ha l'abilit Conoscenza delle Piante o Erboristeria,
potrebbe divertirsi ad andare a caccia di vegetali. Ecco alcune delle erbe che possibile trovare:
1) 1-35%: Bacche e Frutti Commestibili (comune) - Equivalente di un pasto per 1 h di ricerca.
2) 36-60%: Bacche Velenose (comune) - Piccole quantit: Ts Veleno o 1d4 PF e -2 a tutti i tiri per un giorno; grandi
quantit (1/2 kg o pi): Ts Veleno o morte in 1d10 h.
3) 61-70%: Aselix Agre (non comune) - Curativa: fa recuperare 1d4+1 PF con solo 6-8 ore di riposo.
4) 71-80%: Edra Sancta (non comune) - Curativa: se il ferito tirando 1d20 ottiene un numero non maggiore della sua
Costituzione, guadagna istantaneamente 2d4+2 Pf, altrimenti solo 1d4 PF.
5) 81-85%: Viz Cerula o Erballerta (non comune) - Droga: aumenta la percezione e fa rimanere svegli: +3 (oppure
+20%) a tutti i tiri che coinvolgono i sensi; +1 ad Iniziativa e Sorpresa.
6) 86-90%: Saxolinfoso o Fiore del Terrore (non comune) - Droga: provoca allucinazioni e spasmi: -1d6 PF, incapacit
d'agire coerentemente per 1d6 turni; Ts non concesso.
7) 91-95%: Viz Infima o Erbassonna (non comune) - Droga: se fallisce il Ts Veleno causa sonno pesante per 1d4 ore;
se riesce, la vittima dimezza la sua Forza per 2d6 turni, ma resta sveglio.
8) 96-97%: Radice Scura Emystarana o Stelo degli Spettri (rara) - Magica: permette di uscire dal proprio corpo e
vagare in forma incorporea in un raggio di 135 m per 1d4+1 turni senza essere visti; infligge 2d6 danni per ogni turno
in pi rispetto al tempo previsto.
9) 98-99%: Viz Garula o Morte degli Stolti (rara) - Veleno: assomiglia molto alla Viz Cerula, quindi possibile
sbagliarsi; se riesce il Ts Veleno: riduce del 90% i PF, altrimenti morte in 1d3 h.
10) 100%: Ligneocardo Pentafolio o Ninfa Acqea di Mirr (rarissima) - Magica: il corpo di chi la ingerisce diventa
d'acqua; pu assumere qualsiasi forma ma non pu sostenere oggetti; pu filtrare attraverso il terreno, il legno ed altre
superfici porose; non subisce danni normali, ma danni doppi da fuoco; pu affogare un essere vivente entrando nei suoi
polmoni sottraendogli 2d4 PF/round; ha una durata di 2d6+2 round, dopodich l'acqua riprende la forma umana
originale se libera, altrimenti la forma del contenitore che la racchiude, uccidendosi.
- Limitazioni di tempo: per trovare un'erba non comune occorrono almeno tre ore di ricerca; per trovarne una rara ne
occorrono almeno cinque; per trovarne una rarissima ne occorrono almeno otto.
- Come utilizzare la tabella: il Pg dichiara di cercare erbe; il Master tira la sua abilit di Erboristeria (o simile) di
nascosto. Poi tira 1d100 e consulta la tabella: quella la pianta trovata (si considerino le limitazioni di tempo); se il
check di abilit era riuscito, il Pg riconosce la pianta trovata e ne ricorda le esatte propriet; se il check era fallito o il
personaggio non possiede alcuna abilit in materia, il Master tira nuovamente sulla tabella con 1d100, determinando
cos l'erba che il Pg convinto di aver trovato. Si accorger dell'eventuale errore solo una volta che la pianta stata
usata.

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