Disuguaglianza di Bernoulli
La disuguaglianza di Bernoulli afferma che:
per ogni intero n ≥ 0 e ogni numero reale x > -1. La disuguaglianza di Bernoulli è un passo cruciale nella dimostrazione di altre disuguaglianze e si rivela uno strumento fondamentale per importanti dimostrazioni (tra cui quelle di particolari limiti).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La disuguaglianza prende il nome da Jacob Bernoulli, celebre matematico del XVII secolo, che ne pubblicò per primo l'enunciato nella seconda pagina del trattato Positiones Arithmeticae de Seriebus Infinitis pubblicato a Basilea nel 1689, facendone frequente uso nelle rimanenti parti dell'opera[1]. Bernoulli ne dà una dimostrazione basata sul V libro degli Elementi di Euclide[1], ma André Weil ritiene che Bernoulli fosse consapevole del fatto che la disuguaglianza aveva un significato anche in matematica finanziaria, in cui essa equivale a dire che indebitarsi a interesse composto è più oneroso che a interesse semplice.[1]
Secondo quanto riporta Joseph E. Hofmann in un suo articolo sulla Exercitatio Geometrica di Michelangelo Ricci[2] l'enunciazione della diseguaglianza si deve a René-François de Sluse che la espose nell'edizione 1668 del suo trattato sul mesolabio di Eratostene, al capitolo IV, intitolato De maximis & minimis[1][3].
Dimostrazione
[modifica | modifica wikitesto]Dimostrazione per induzione
[modifica | modifica wikitesto]La disuguaglianza può essere dimostrata per induzione.
La verifica della tesi è banale per n = 0. Si supponga che sia vera per n: per completare l'induzione occorre dimostrare che è vera anche per n + 1. Moltiplicati entrambi i membri per (1 + x), fattore che è sempre maggiore di 0 per ipotesi, si ottiene:
Poiché nx2 ≥ 0, l'omissione di questo termine può solo rendere più forte la relazione di disuguaglianza, quindi:
- Q.E.D.
Dimostrazione con lo sviluppo binomiale
[modifica | modifica wikitesto]Una versione più debole, in cui si suppone solo , può essere ricavata come immediata conseguenza dello sviluppo binomiale del primo membro:
in cui si trascurano tutti i termini dello sviluppo contenenti potenze di x il cui ordine sia superiore a 1 (si suppone n > 0, visto che per n = 0 la si verifica in modo diretto).
Dimostrazione di René-François de Sluse
[modifica | modifica wikitesto]La dimostrazione pubblicata da René-François de Sluse nel 1668, anch'essa ristretta al caso . Scartando il caso banale , si avrà l'ipotesi . La dimostrazione di de Sluse parte da una catena di n disuguaglianze che, in notazione moderna, si esprimono così:
Si tratta di diseguaglianze evidenti: infatti, partendo da destra, in ogni passo viene sommata una stessa quantità positiva () al numeratore e al denominatore; di conseguenza, in ogni passaggio la frazione diminuisce rimanendo maggiore di 1.
Moltiplicando tra loro gli n termini della catena, e semplificando numeratori e denominatori, si ottiene:
D'altro canto, ciascun fattore della moltiplicazione è minore del termine più a destra, (). Quindi, il risultato della moltiplicazione è minore di , da cui la tesi.
Generalizzazioni
[modifica | modifica wikitesto]Se l'esponente n è pari, la disuguaglianza è valida per ogni numero reale x. Se n ≥ 2 e x > −1 con x ≠ 0, allora vale la disuguaglianza stretta:
Vi sono anche delle versioni più forti della disuguaglianza di Bernoulli, per esempio:
per ogni n ≥0 e x ≥0.
La disuguaglianza può anche essere generalizzata ad un qualsiasi esponente reale r. Infatti, se x > −1, allora
per r ≤ 0 oppure r ≥ 1, e
per 0 ≤ r ≤ 1. Questa generalizzazione può essere dimostrata confrontando le derivate. Anche in questo caso, vale la disuguaglianza stretta se x ≠ 0 e r ≠ 0 e da 1.
Disuguaglianze collegate
[modifica | modifica wikitesto]La seguente disuguaglianza fornisce una stima per eccesso della potenza r-esima di 1 + x. Per ogni numero reale x ed r > 0, vale
dove e = 2.718.... È possibile dimostrare questa disuguaglianza sfruttando il fatto che (1 + 1/k)k < e.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) First use of Bernoulli's inequality and its name, su Stack Exchange, History of Science and Mathematics. URL consultato il 10 maggio 2016.
- ^ (DE) Jos. E. Hofmann, Über die Exercitatio Geometrica des M. A. Ricci, in Centaurus, vol. 9, 3 1963/1964, marzo 1964, p. 177, DOI:10.1111/j.1600-0498.1964.tb00443.x, MR 161779.
- ^ (LA) René-François de Sluse, Caput IV, in Mesolabum, apud Guilielmum Henricum Streel, serenissimae sua celsitudinis typographum, 1668.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Marcellini, Carlo Sbordone Analisi Matematica Uno, Liguori Editore, Napoli, ISBN 88-207-2819-2, 1998, paragrafi 11 e 31.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla disuguaglianza di Bernoulli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bernoulli, disuguaglianza di, in Enciclopedia della Matematica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
- (EN) Eric W. Weisstein, Disuguaglianza di Bernoulli, su MathWorld, Wolfram Research.